Farmaci e dintorni
03 Dicembre 2012Approvato dal parlamento francese un emendamento per garantire il segreto sulle ricette di contraccettivi richiesti dalle giovanissime. L’emendamento completa il quadro di una riforma volta alla gratuità per la contraccezione delle minorenni. Obiettivo dell’emendamento, secondo quanto dichiarato a Le Parisien da Marisol Touraine, ministro della Sanità francese, è impedire che le giovani possano essere condizionate dalla necessità di informare i genitori interessati.
Così Carmine Nappi, presidente della Società italiana della contraccezione:
«In Francia, la contraccezione è stata legalizzata nel 1967. La nuova “finanziaria” del governo Hollande per il 2013 prevede la gratuità dei contraccettivi per le donne francesi di età compresa fra i 15 e i 18 anni. In questo contesto viene reso segreto, oltre alla prescrizione, anche il rimborso assicurativo.
Anche in Italia è da ritenersi ormai accertata la possibilità di somministrare la contraccezione alle minori che la richiedono anche in assenza dei legali rappresentanti, mentre è tutt’ora dibattuta l’età minima. Molti ritengono che il limite minimo per la liceità prescrittiva siano i 13 anni.
Il quadro italiano attuale differisce, quindi, da quello francese solo per la “gratuità” stabilita nella recente finanziaria. Personalmente, sarei favorevole a introdurre anche in Italia un’esenzione dal pagamento del ticket per i contraccettivi ormonali di fascia “A”, per tutte le donne e in particolare per le minorenni. Ho tuttavia delle riserve sull’efficacia che potrebbe avere un simile provvedimento nel nostro paese. Infatti, è interessante rilevare che in Italia, stando a tutti i sondaggi effettuati e ai dati di vendita, l’utilizzo della contraccezione sicura, in generale, e di quella ormonale, in particolare, è ai livelli più bassi registrati nei paesi dell’Europa occidentale. A questo scarso utilizzo di contraccezione efficace fa comunque riscontro un tasso di abortività, in assoluto e specie fra le minorenni, fra i più bassi di Europa. A questo proposito allego una tabella tratta dalla relazione annuale sull’attuazione della legge 194/78 fornita l’8 ottobre 2012 dal Ministro della Salute».
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