Farmaci e dintorni
11 Dicembre 2013A 4 anni dall’approvazione della Legge 38, è aumentata la fiducia nei farmaci oppiacei ma di fatto ogni 10 analgesici prescritti uno solo è oppioide mentre 7 sono farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) che restano i più usati dai pazienti. I dati emergono da una ricerca Doxa condotta su campioni di pazienti, medici di famiglia e farmacisti e commissionata dal Centro Studi Mundipharma: «Abbiamo riscontrato un’attitudine positiva verso gli antidolorifici oppioidi e una diffusa consapevolezza della loro efficacia» spiega Massimo Sumberesi, managing director di Doxa Marketing Advice. Dall’indagine emerge che la maggioranza di medici, farmacisti e pazienti è d''accordo su un loro utilizzo più diffuso, ma tale propensione favorevole, non si traduce poi nella prescrizione o assunzione di questi farmaci. Infatti, risulta che il 30% dei pazienti visitati da medici di famiglia nell’ultimo mese lamenta dolore, nel 66% dei casi in forma cronica, ma se da una parte solo 8 medici su 10 fanno diagnosi personalmente e prescrivono la terapia dall’altra il fenomeno dell’autocura, confermato anche dai farmacisti, assume dimensioni eclatanti poiché il 73% dei malati non si rivolge ad alcun medico. E in ogni caso gli analgesici più usati restano i Fans: li assume il 95% dei pazienti li prescrive il generalista al 72% dei suoi assistiti, anche in caso di dolore cronico (1 volta su 2). Per limitare gli effetti collaterali degli antinfiammatori, riferiti dal 20% dei pazienti, si ricorre poi molto spesso ai gastroprotettori, con un evidente aggravio di costi per il Ssn. Per contro gli oppiacei compaiono solo nell’11% delle ricette firmate dal medico di base. «In sostanza» conclude Sumberesi «nel passare dalle parole ai fatti, ci si perde nel labirinto della disinformazione, di preconcetti e timori ingiustificati. Le abitudini consolidate stentano a modificarsi, nonostante il nuovo quadro normativo, e si finisce per privilegiare altre tipologie di analgesici con cui si ha maggiore familiarità, anche quando il loro impiego non sarebbe del tutto appropriato». (S.Z.)
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