Fitoterapia
01 Luglio 2016Chi ha la possibilità in questo periodo di andare in Provenza avrà il piacere di ammirare un paesaggio mozzafiato, un'immensa distesa viola che corre per ettari ed ettari di collina e tutt'intorno un meraviglioso profumo di bucato. Avete indovinato di chi sto parlando? Ma certo che sì, della lavanda ovviamente, che vive il suo splendore proprio in questo periodo dell'anno rilasciando la sua famosa essenza tanta cara alle nostre nonne. Non è un caso che il suo nome derivi proprio dal verbo "lavare" e non è altrettanto casuale che la sua fragranza si trovi ancora in molti detersivi per bucato. Un tempo quando il sapone era fatto ancora a mano, la lavanda veniva incorporata tale e quale nella massa da saponificare. Ne risultavano forme grezze, forse non bellissime da vedere ma sicuramente efficaci e naturalmente profumate. Riunita in mazzetti viene ancora posta nella biancheria pulita per profumare i cassetti e anche per preservare gli stessi da tarme e insetti.
Tra le varie piante di lavanda presenti in natura la più conosciuta è la lavandula angustifoliaMill. chiamata anche officinalis Chaix o vera DC. Allo stato fresco la quantità di olio essenziale (o.e.) può arrivare fino al 3% e non è poco. Essiccata poi continua a mantenere la sua fragranza in quanto l'o.e. è racchiuso in speciali ghiandole oleifere che solo la corrente di vapore di un distillatore o lo sfregamento meccanico possono rompere. L'olio sarà ricco di acetato di linalile e linalolo, in percentuali diverse in base al tipo di pianta, alla sua provenienza e al tempo di raccolta. Le sostanze sopracitate hanno in vitro una discreta attività battericida e antimicotica. È sfruttabile in clinica la loro associazione con gli antibiotici di sintesi per contrastare l'antibiotico-resistenza.
Inoltre alla concentrazione del 1% l'o.e. può essere attivo contro la Candida albicans, la Tinea pedis e l'onicomicosi, sia da solo sia in sinergia con il tea tree oil. La lavanda è da un punto di vista galenico è una delle piante più versatili esistenti. Può essere assunta come infuso o in tintura idroalcolica per coadiuvare l'azione rilassante o spasmolitica di altre droghe. Qualche goccia di o.e. lavanda può essere incapsulata previo adsorbimento su estratti o polveri vegetali ad azione ansiolitica come la Melissa o la Passiflora. Lo stesso o.e. può essere incorporato in un gel alla concentrazione del 1% ottenendo un buon veicolo per massaggi defaticanti o in aromaterapia disperso nell'acqua della vasca o nel diffusore. Ha un effetto rilassante soprattutto in persone anziane con demenza e agitazione e anche nei cani.
Angelo Siviero
Farmacista galenico esperto in fitoterapia e medicine alternative
Per info: sivieroangelo1@gmail.com
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