Politica e Sanità
16 Novembre 2011Ministero del Welfare e Agenzia italiana del farmaco (Aifa) al lavoro per migliorare la sperimentazione e la sicurezza dei medicinali in Italia. In particolare per facilitare gli studi sui volontari sani, che valutano la sicurezza delle nuove molecole (studi di Fase I). "Con il direttore generale dell''Aifa, Guido Rasi, sono allo studio iniziative per favorire gli studi di fase clinica I in Italia" ha spiegato il viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio, all''Università degli Studi di Milano Bicocca per il terzo Congresso internazionale La vita del farmaci: prospettive scientifiche e analisi interdisciplinare di un prodotto in trasformazione. Durante la cerimonia inaugurale dell''evento, in programma fino al 24 settembre, Fazio ha ricordato anche l''importanza della tracciabilità dei farmaci nella lotta ai falsi. Contro il rischio contraffazione "l''Italia è fra i primi Paesi nel mondo: oggi meno dello 0,5% dei medicinali non è tracciabile", assicura il viceministro. Sostenere nel modo migliore il complesso iter sperimentale che prevede lo sbarco di un nuovo farmaco sul mercato, e garantire ai cittadini elevati livelli di sicurezza dei medicinali in commercio, sono elementi tanto più importanti se si pensa ai traguardi già raggiunti dall''umanità grazie alla disponibilità di nuove terapie.
"L''allungamento dell''aspettativa di vita degli italiani può essere attribuito per il 40% proprio ai farmaci", sottolinea Fazio. Bisogna poi considerare, prosegue Fazio, che "già oggi il 20% degli italiani ha più di 65 anni e che per il 2050 si stima un 40% di connazionali over 65". Ebbene, "il 35% degli italiani maggiori di 65 anni ha 2-3 malattie croniche", ricorda ancora il viceministro. Si tratta dunque di pazienti che hanno bisogno di assumere più di un farmaco, e per questo la ricerca farmacologica ha due priorità: "Medicinali più efficaci e più tollerati". Quanto alle "dinamiche relative alla spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera" ha detto il viceministro "bisogna andare verso l''introduzione progressiva dei medicinali generici". C''è poi il capitolo delle medicine non convenzionali: "Francia e Germania sono grandi produttori e spingono molto in questa direzione. A noi conviene?" si è chiesto Fazio. "Rappresentano comunque un costo e dobbiamo essere certi che producano un reale beneficio", riflette.
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