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Politica e Sanità

30 Novembre 2011

Servono più farmacie?


Garantire la “capillare e proporzionata” presenza di farmacie anche nelle frazioni, che attualmente non sono considerate nei parametri di legge. A chiederlo, in una lettera al ministro della Salute Livia Turco, è il senatore della Lega Nord, Michelino Davico, intervenendo sulla revisione della normativa che riguarda l''apertura di nuovi esercizi. ''''La normativa vigente - scrive Davico nella lettera al ministro della Salute - prevede l''apertura di una farmacia ogni 5.000 abitanti nei comuni con popolazione fino a 12.500 abitanti e una farmacia ogni 4.000 abitanti negli altri comuni. Come correttivo a questa regola generale, l''articolo 2 della legge 8 novembre 1991 ha previsto la possibilità di applicare ai comuni con popolazione inferiore ai 12.500 abitanti un criterio topografico, suppletivo a quello demografico introdotto dalla legge 475 del 1968''''.

Con successive modifiche di legge si è infatti ''''consentito - continua la lettera - ai comuni più piccoli, in deroga alla regola generale, di istituire nuove farmacie, nel limite di una farmacia per comune e qualora lo richiedano le condizioni topografiche e di viabilità, purch� sia rispettata la distanza di almeno 3.000 metri dalle altre farmacie”. Queste regole per l''apertura di nuove sedi farmaceutiche, però, “non appaiono sufficienti a garantire le esigenze assistenziali dei cittadini residenti nelle frazioni formatesi e progressivamente ampliatesi con lo sviluppo urbanistico, che non vengono ponderate nei parametri di legge, non costituendo un comune”. Necessaria, dunque, si legge nella lettera inviata alla Turco dal parlamentare del Carroccio, “l''introduzione di nuove regole” di deroga, in modo da ''''consentire l''apertura di nuove sedi farmaceutiche nelle frazioni di una certa consistenza abitativa (per esempio quelle formate da almeno 1000 abitanti), che presentino discontinuità di abitati dalla città di appartenenza e/o una considerevole distanza dalla farmacia più vicina (per esempio di almeno 2 km)''''. Riconoscere ai Comuni la facoltà di autorizzare l''apertura e l''esercizio di nuove farmacie dove ve ne sia la reale esigenza ''''rappresenta - conclude il senatore Davico - in ultima istanza, un tentativo di garantire l''omogeneità nell''erogazione delle prestazioni farmaceutiche sull''intero territorio nazionale''''.

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