Politica e Sanità

05 Dicembre 2012

---

Non ci sono soldi in cassa, così le due Asl di Torino hanno chiesto, e ottenuto, “l''aiuto e la comprensione” dei farmacisti. Ovvero, hanno chiesto loro di poter dilazionare i pagamenti di dicembre e di gennaio di 20 giorni, con la promessa che, a partire, da febbraio, la situazione tornerà regolare.
La causa del momentaneo deficit, fanno sapere le aziende, sarebbe da imputare a 190 milioni di trasferimenti in meno al mese da parte della Regione (490 milioni invece dei 680 pagati in due tranche ). Un buco che, già nei mesi scorsi, ha costretto le Asl a convocare i rappresentanti di Federfarma per cercare una soluzione condivisa al problema: «Dietro la presentazione di adeguate garanzie» spiega Massimo Mana, presidente di Federfarma Piemonte «abbiamo deciso ieri di venire incontro alle Asl anche perché ci rendiamo conto che la situazione è davvero critica». Questo perché la Regione non solo riceve meno soldi dallo Stato rispetto al passato, aggiunge Mana «ma anche perché le recenti dichiarazioni dell''assessore Paolo Monferino sul fallimento tecnico della Sanità del Piemonte hanno provocato l''irrigidimento delle banche che non sono più disposte ad erogare finanziamenti».
In tutto il Piemonte la situazione è critica: «L''Asl di Cuneo non riesce più a pagare i farmacisti e quella di Alessandria è già in ritardo di 90 giorni» conclude Mana «nel caso cuneese puntiamo il dito sulla spending review, che, incomprensibilmente, penalizza le Aziende virtuose e con una gestione più oculata delle risorse».