Politica e Sanità

19 Febbraio 2013

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Le Asl sono costrette «ad allungare ulteriormente i tempi di pagamento ai fornitori e chiedere un modesto sacrificio anche alle farmacie del territorio. Pertanto a partire da Febbraio i crediti vantati dalle farmacie territoriali saranno onorati dall’Asl Novara a 60 giorni dalla fornitura del servizio» recita così la lettera inviata la settimana scorsa ai titolari di farmacia da parte dell’Asl Novara. Una conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che la situazione piemontese è ben lontana dalla soluzione, anche se dopo il primo incontro di venerdì scorso continuano le trattative tra Federfarma Piemonte e Regione. «Siamo ancora in fase contrattuale» spiega il presidente di Federfarma Piemonte Massimo Mana «ma le posizioni al momento restano parecchio distanti». La trattativa in corso, però, accantona per il momento le proteste minacciate dalla categoria. «Aspettiamo fine mese» conferma il rappresentante dei titolari piemontesi «ma stiamo facendo assemblee, la prossima stasera a Vercelli (ieri per chi legge ndr), in cui chiediamo la disponibilità a firmare la messa in mora. Per il momento, comunque la Regione non ci è venuta incontro e restano in sospeso due situazioni particolarmente difficili, quella di Novara appunto e quella di Vercelli. Alessandria e Cuneo» conclude Mana «hanno bisogno di incassare i pagamenti arretrati». La situazione si preannuncia particolarmente pesante per le farmacie rurali sussidiate, le più radicate sul territorio (56 a Novara) ma anche quelle in condizioni non floride a causa dei limitati bacini di utenza.