Politica e Sanità

14 Giugno 2013

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Il tema ormai è noto. Il decreto “Cresci Italia si presta a interpretazioni diverse che aprono, inevitabilmente, la strada a ricorsi. L’ultimo in ordine di tempo arriva da Reggio Emilia dove mercoledì il Consiglio di Stato ha definitivamente chiuso la vertenza che vedeva contrapposti alcuni farmacisti reggiani e la Provincia in merito all’assegnazione di sei nuove farmacie di prossima apertura. «Nonostante il divieto imposto dal Decreto» sottolinea una nota inviata dai farmacisti ricorrenti «l’Amministrazione provinciale ha assegnato in prelazione ai Comuni sei nuove farmacie sottraendole alla assegnazione per concorso a titolari privati». Da qui il ricorso al Tar di Parma da parte dei farmacisti reggiani, con una sentenza di primo grado avversa poi smentita dalla decisione del Consiglio di Stato. «L’Emilia Romagna» sottolinea il presidente dell’Ordine reggiano Enrico Bertazzoni «ha demandato la revisione della pianta organica alle province. Caso unico a livello nazionale. E le situazioni dubbie o disomogenee erano nelle possibilità». Complessivamente in Emilia Romagna le nuove sedi farmaceutiche saranno 184 e le 35 che vedranno la luce in provincia di Reggio Emilia saranno assegnate per concorso a farmacisti privati. Sui tempi l’incertezza è ancora molta e presumibilmente le nuove farmacie si concretizzeranno non prima della seconda metà del prossimo anno. Ricorsi permettendo.

Marco Malagutti