Politica e Sanità
15 Dicembre 2013Dopo la frenata del 2012, il mercato retail del farmaco riprende gradualmente a crescere: nei primi dieci mesi dell’anno si assiste a un rilancio dei farmaci di automedicazione rispetto a un 2012 abbastanza negativo e anche il personal care continua a mantenersi stabile, malgrado la situazione economica poco favorevole. Ma il trend positivo è sostenuto in particolare dal nutraceutico. Lorenzo Brambilla, Director Consumer Health – Ims Health Italia, fa il punto a Farmacista33.
È interessante come in questo particolare frangente economico, siano i nutraceutici, tra i prodotti notificati, a guidare il trend di crescita del settore nonostante i prezzi superiori alla media. Quali sono, in breve, i dati a supporto di questo successo?
Si tratta di un segmento che ha superato abbondantemente i 2 miliardi di euro annui e mantiene crescite superiori ai 7 punti percentuali, praticamente con un passo doppio rispetto al totale del mercato. Sebbene il prezzo medio sia abbastanza rilevante – intorno ai 14 euro – occorre sottolineare che in questo caso non sono soltanto i prezzi a guidare la crescita. È la domanda a essere aumentata significativamente, portando gli italiani a spendere mediamente 34 euro all’anno per questi prodotti: un investimento in salute effettuato prevalentemente in farmacia, dove si concentra quasi il 90% del mercato.
Tra i diversi prodotti, quali, in particolare, convincono maggiormente i pazienti? E quali possono essere le ragioni alla base della crescita?
Il valore di mercato è rappresentato per oltre il 40% da vitamine e minerali e da prodotti per l’apparato digerente, soprattutto probiotici. Anche segmenti più piccoli come quello dei prodotti ginecologici e urologici, i calmanti e gli analgesici, oltre ai classici prodotti per le patologie da raffreddamento mostrano tuttavia una crescita significativa. Sicuramente, i consigli del farmacista e del medico rappresentano uno stimolo importante all’acquisto.
A proposito di indicazioni del farmacista, quali competenze sono opportune in questo settore per indirizzare il consiglio?
Per poter orientare adeguatamente il consumatore, i farmacisti dovrebbero avere una formazione adeguata e approfondita su integrazione e prodotti correlati, per poter essere sempre aggiornati e proattivi nei confronti dei propri clienti. La sinergia di medici e farmacisti adeguatamente preparati, in questo senso, potrà e dovrà essere un punto cardine per la scelta dell’integratore più opportuno per la salute da parte del consumatore moderno.
Qual è il profilo medio del consumatore che, nonostante i prezzi, acquista nutraceutici e prodotti notificati?
I nostri dati ci indicano che la distribuzione regionale della spesa è sbilanciata verso il Centro-Nord Italia, con picchi nelle aree in cui si concentra la popolazione più anziana e con reddito pro-capite superiore alla media. Si tratta di un consumatore generalmente attento alla qualità della vita e alla prevenzione.
Nell’ambito del settore, si nota anche una ripresa del segmento dell’igiene orale. A cosa è associabile? È prevista una crescita costante nei prossimi anni?
Il mercato dell’igiene orale vede una leggera crescita, associata soprattutto all’evoluzione dell’area collutori e spazzolini interdentali. Si tratta di un segnale di accresciuta attenzione per la prevenzione dei problemi del cavo orale, coerente con le campagne di sensibilizzazione portate avanti a ogni livello. Occorre tuttavia sottolineare che in questo ambito è la grande distribuzione, dove la domanda cresce sensibilmente, a trainare la crescita. In farmacia, invece, il trend è determinato principalmente dall’effetto prezzi.
A proposito di canali di vendita, in quali altri campi parafarmacia e Gdo sono maggiormente in competizione e rappresentano una minaccia per la farmacia?
Gli italiani associano fortemente il tema salute e prevenzione alla farmacia. Il mercato dell’Otc e del parafarmaco si attesta su questo canale con una decisa concentrazione, pari a oltre il 90% del fatturato. L’area nutrizionale, invece, mostra uno spostamento importante verso parafarmacia, corner Gdo e catene specializzate. La farmacia non regge il confronto soprattutto sul segmento infanzia, dove il trend è fortemente negativo. Sul personal care, nell’insieme in leggera contrazione, ‘vince’ decisamente la parafarmacia.
Su quali segmenti si potrebbe puntare maggiormente per il futuro?
Vista l’evoluzione del nutraceutico e del farmaco da banco, la farmacia deve riuscire a difendere la propria competitività lavorando per consolidare la storica connotazione di ‘luogo della salute’, in cui si incontrano le esigenze del paziente sempre più informato e attento, l’approccio terapeutico a 360° del medico e il consiglio professionale del farmacista, nell’interesse comune di fare prevenzione e migliorare qualità della vita e benessere.
Francesca Giani
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
28/12/2019
Per contrastare la compravendita illegale di farmaci per uso veterinario il Ministero sta studiando un logo, un bollino di qualità sulla falsa riga di quanto fatto per le farmaciePer...
27/12/2019
La Commissione europea ha approvato upadacitinib (Rinvoq) per il trattamento dell'artrite reumatoide attiva di grado da moderato a severoLa Commissione europea ha approvato upadacitinib (Rinvoq) per...
27/12/2019
Solo il 2% delle farmaciste donne possiede una farmacia nonostante rappresentino il 62% della forza lavoro, è quanto emerge dal sondaggio "Survey of registered pharmacy professionals 2019" del...
A cura di Lara Figini
27/12/2019
Acquistare i farmaci su internet attraverso siti non autorizzati è un fenomeno in continua crescita e l'unica arma per contrastarlo resta l'educazione sanitaria e l'orientamento dei cittadini...
©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)