Politica e Sanità
11 Aprile 2014Sono frutto del risparmio ottenuto dal Veneto, a seguito dell’attuazione dell’Accordo tra Regione, Federfarma e Assofarm locali per la distribuzione per conto, il contributo di 300mila euro destinato a 200 farmacie rurali sussidiate e approvato all’interno della legge finanziaria regionale. A darne notizia nella conferenza stampa di sabato, all’interno di PharmaIt, in presenza di Luca Coletto, assessore alla sanità della Regione Veneto, Federfarma Veneto, che ha sottolineato come la misura sia «a contrasto dello spopolamento delle aree disagiate e per la permanenza dei servizi essenziali». «Per la prima volta la Regione Veneto riconosce un contributo di questa natura» spiega Alberto Fontanesi, presidente di Federfarma e Sunifar Veneto, «passando quindi dalla teoria, con il riconoscimento indiscusso alle piccole farmacie, ai fatti concreti, a beneficio di circa 200 farmacie rurali venete». «Ritengo doveroso da parte della Regione» ha aggiunto Coletto «aiutare proprio le farmacie rurali che prestano un servizio sanitario indispensabile alla popolazione più isolata e lo fanno sempre con elevata professionalità, nonostante la situazione di effettivo disagio. Seppure piccolo unitariamente, questo contributo vuole esprimere il grande apprezzamento della Regione nei confronti delle piccole farmacie sussidiate». Il contributo è in realtà il traguardo «di un percorso di sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni venete iniziato diversi anni fa» ha spiegato Marco Bacchini, segretario di Federfarma Veneto e precedente presidente. «Siamo soddisfatti perché lo stanziamento, al di là del valore economico, è un riconoscimento importante dell’attenzione alle farmacie sussidiate, molte delle quali in forti difficoltà: significa che la nostra battaglia a sostegno dei colleghi viene sostenuta dalla massima autorità sanitaria regionale. Siamo in un periodo davvero difficile per molte farmacie e alla difficoltà delle rurali si registra paradossalmente quella di numerose farmacie situate nei centri storici delle nostre belle città d’arte che stanno perdendo inesorabilmente popolazione residente». Un traguardo ma anche un punto di partenza: «Per noi questo è solo l’inizio» conclude Fontanesi, «l’obiettivo è quello di fare riconoscere una giusta percentuale aggiuntiva su qualsiasi servizio professionale offerto dalla farmacia rurale, ottenuto già su Dpc e presidi inerenti la patologia diabetica, con la finalità che i farmacisti rurali continuino a prestare la loro opera sanitaria a sostegno della popolazione locale».
Francesca Giani
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