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15 Marzo 2024

Ipofosfatemia, soluzione di Joulie: formulazione tollerata per l’assunzione orale di fosfato

L'ipofosfatemia cronica può trarre giovamento da una somministrazione per via orale di fosfato che però è generalmente mal tollerata. La Soluzione di Joulie permette di dosare la terapia

di Luca Guizzon (Farmacista clinico esperto in fitoterapia e galenica)


Ipofosfatemia, soluzione di Joulie: formulazione tollerata per l’assunzione orale di fosfato

L'ipofosfatemia è rappresentata da una concentrazione di fosfato nel plasma < 2,5 mg/dL (0,81 mmol/L). Per evitare di arrivare a tali livelli, si può ipotizzare di somministrare il fosforo per via orale attraverso una formulazione galenica che ne garantisca una determinata quantità pro-dose. Il fosforo è uno degli elementi più abbondanti dell'organismo umano. La maggior parte del fosforo corporeo è complessato con ossigeno in forma di fosfato.

Fosfati nell’organismo: funzioni e concentrazioni
Approssimativamente l'85% dei circa 500-700 g di fosfato presenti nell'organismo è contenuto nell'osso, dove esso è un importante costituente dei cristalli di idrossiapatite. Nei tessuti molli, il fosfato si trova principalmente nel compartimento intracellulare come componente essenziale di diversi composti organici, inclusi gli acidi nucleici e i fosfolipidi della membrana cellulare.
Inoltre, il fosforo va a comporre l'adenosina difosfato (ADP) e l'adenosina trifosfato (ATP), molecole che sfruttano i legami chimici tra i gruppi fosfato per immagazzinare energia.
La concentrazione sierica normale del fosfato negli adulti è compresa tra 2,5 e 4,5 mg/dL (0,81-1,45 mmol/L). I casi di ipofosfatemia acuta derivano in genere da alcolismo, ustioni, digiuno prolungato o uso di diuretici e vengono trattati tramite iniezioni.
Viceversa, l'ipofosfatemia cronica può trarre giovamento da una somministrazione per via orale. Questa condizione solitamente dipende da un ridotto riassorbimento renale di fosfato.

Ipofosfatemia cronica: anoressia, debolezza muscolare e osteomalacia
I fattori scatenanti sono da ascriversi a squilibri ormonali quali: aumentati livelli di paratormone, sindrome di Cushing, ipotiroidismo, ipovitaminosi D, squilibri elettrolitici, uso prolungato di diuretici.
Sebbene l'ipofosfatemia sia solitamente asintomatica, nella deplezione cronica grave si possono osservare anoressia, debolezza muscolare e osteomalacia.
Il trattamento della patologia sottostante e la somministrazione orale di fosfato sono solitamente adeguati in pazienti asintomatici, anche quando le concentrazioni plasmatiche sono molto basse. Il fosfato può essere somministrato in dose fino a 1 g per via orale 3 volte/die in compresse o soluzioni contenenti sali di fosfato di sodio o di potassio.

Soluzione di Joulie, formula adatta per dosare la terapia
La somministrazione orale di sali di fosfato di sodio o di potassio è generalmente mal tollerata a causa della diarrea.
Dal punto di vista formulativo, la cosiddetta “Soluzione di Joulie” è una formula bilanciata che permette di conoscere la quantità di mmol/ml di fosfati e permette al medico di dosare la terapia in base alla quantità di fosfati necessari al paziente.

Esempio formulativo
Materiali: bilancia, DPI, becher, cilindro graduato
Sodio fosfato bisodico dodecaidrato 9,69 g
Sodio fosfato monosodico monoidrato 1,03 g
Acqua altamente depurata q.b. a 100 ml
Pari a 0,34 mmol/ml di fosfati
Utilizzare acqua bollita di fresco, quindi pesare i componenti e miscelare in un becher. Portare a volume con acqua
Sodio fosfato monosodico monoidrato 13,8 g
Acqua altamente depurata q.b. a 100 ml
Pari a 1 mmol/ml di fosfati Utilizzare acqua bollita di fresco, quindi pesare i componenti e miscelare in un becher. Portare a volume con acqua
Sodio fosfato bisodico anidro 13,6 g
Acido fosforico 85% 5,88 g
Acqua altamente depurata q.b. a 100 ml
Pari a 1,47 mmol/ml di fosfati
Far bollire l’acqua per abbatter la carica microbica, quindi, utilizzando adeguati DPI, pesare l’acido fosforico in un becher e versarlo in una beuta contenente circa la metà dell’acqua necessaria per la preparazione. Riprendere le pareti del becher con altra acqua per raccogliere l’acido adeso alle pareti. A parte, pesare il sodio fosfato e aggiungerlo alla soluzione. Portare a volume con acqua. Agitare accuratamente fino all’ottenimento di una soluzione limpida, filtrare con garza.

Poiché non si prevede l’utilizzo di conservanti in queste formule, la conservazione è bene che venga tra i 2 e gli 8°C e che si utilizzi entro 30 giorni dalla data di allestimento.



TAG: PREPARAZIONI MAGISTRALI, SOMMINISTRAZIONE ORALE, POTASSIO, GALENICA, SODIO

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