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Europa

08 Aprile 2025

Dazi Usa, Efpia a von der Leyen: a rischio 16,5 miliardi in R&S in Europa

Anche a causa delle nuove tariffe doganali imposte dagli Stati Uniti, l'EFPIA avverte che 16,5 miliardi di euro di investimenti in R&D sono a rischio in Europa nei prossimi tre mesi. L’industria richiede azioni immediate per rafforzare l'attrattività del settore farmaceutico UE

di Cristoforo Zervos


Dazi Usa, Efpia a von der Leyen: a rischio 16,5 miliardi in R&S in Europa

L'EFPIA (Federazione Europea delle Associazioni e dell'Industria Farmaceutica) ha recentemente pubblicato un appello che mette in guardia sul futuro dell'industria farmaceutica di ricerca in Europa. Nel documento, i CEO delle aziende farmaceutiche basate sull’innovazione e ricerca, hanno inviato un avviso chiaro alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, evidenziando la necessità di cambiamenti politici rapidi e radicali. Senza questi, si prevede che la ricerca, lo sviluppo e la produzione farmaceutica si orienteranno sempre più verso gli Stati Uniti.

Dagli Stati Uniti condizioni più vantaggiose per gli investitori 

Secondo un sondaggio condotto la settimana scorsa tra le aziende membri dell'EFPIA, al quale hanno risposto 18 compagnie internazionali di medie e grandi dimensioni, si è evidenziato che fino all'85% degli investimenti in spese di capitale (circa 50,6 miliardi di euro) e fino al 50% delle spese in ricerca e sviluppo (circa 52,6 miliardi di euro) sono potenzialmente a rischio. Questo rappresenta una parte significativa del totale di 164,8 miliardi di euro di investimenti pianificati per il periodo 2025-2029 nel territorio dell'UE-27. Nei prossimi tre mesi, le aziende che hanno partecipato al sondaggio stimano che 16,5 miliardi di euro, corrispondenti al 10% degli investimenti totali pianificati, potrebbero essere a rischio.

Al momento, gli Stati Uniti offrono condizioni più vantaggiose per gli investitori rispetto all'Europa in diversi indicatori chiave: dalla disponibilità di capitale, alla proprietà intellettuale, alla velocità di approvazione dei farmaci, fino ai premi per l'innovazione. Con l'aggiunta delle tariffe doganali, c'è poco incentivo ad investire nell'UE e motivazioni significative per spostarsi negli USA.

Le strategie richieste dall'industria

Per contrastare questa tendenza e aiutare l'Europa a mantenere, sostenere e sviluppare un'industria farmaceutica basata sulla ricerca, i CEO hanno chiesto un'azione immediata su:

  1. Creare un mercato UE competitivo che attiri, valorizzi e premi l'innovazione, in linea con altre economie all'avanguardia nella cura dei pazienti.
  2. Rafforzare, piuttosto che indebolire, le disposizioni europee sulla proprietà intellettuale.
  3. Adottare un quadro normativo leader a livello mondiale favorevole all'innovazione.
  4. Assicurare coerenza politica attraverso la legislazione ambientale e chimica per garantire una catena di produzione e fornitura di medicinali resiliente in Europa.

Per la Federazione, l'innovazione ha un impatto significativo soprattutto nei paesi dove essa avviene, non solo per i pazienti e i sistemi sanitari, ma anche per l'economia e la sicurezza. È essenziale che l'Europa si impegni seriamente ad investire in un ecosistema farmaceutico di classe mondiale, o rischia di ridursi, al massimo, a consumatore dell'innovazione degli altri.

TAG: AZIENDE FARMACEUTICHE, EUROPA, EFPIA, INDUSTRIA

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