Bando farmacie rurali, l’esperto: investimenti a costo zero e ritorno di credibilità. Un’analisi dei benefici
Gli investimenti finanziabili con il Pnrr per il consolidamento delle farmacie rurali non solo sono, per i titolari, a costo zero ma consentono un riposizionamento di lungo periodo della farmacia
Gli investimenti finanziabili attraverso il Bando per la concessione di risorse destinate al consolidamento delle farmacie rurali - da finanziare nell'ambito del PNRR - non solo sono per i titolari a costo zero, e quindi convenienti per definizione, ma consentono un riposizionamento di lungo periodo della farmacia, riducendo anche quel gap, legato alle differenti dimensioni economiche e ai territori di pertinenza, che esiste all'interno del Sistema. A fare la riflessione Franco Falorni, commercialista e docente all'Università di Pisa, in un'analisi che valuta i benefici della partecipazione al Bando per le singole farmacie, ma non solo.
Bando rurali, investimenti a costo zero. Ecco perché
La partecipazione al Bando delle farmacie rurali è un'occasione da non perdere, perché utile a rafforzare la professionalità del sistema farmacia, la sostenibilità economica delle singole farmacie e, cosa non da poco, la credibilità verso il Governo. La mia è una sollecitazione nelle vesti di commercialista e di osservatore quasi quarantennale del Sistema Farmacia, e prende in considerazione alcuni aspetti: gli investimenti sono a costo zero e il ritorno non è quantificabile solo in termini finanziari di beve periodo ma, anche, di Vita-Aziendale e Professionale di Lungo Periodo.
A "costo zero" perché? Ecco un esempio pratico
Mi spiego con un esempio pratico: qualora il farmacista-imprenditore avesse pensato di fare un investimento complessivo (netto Iva) di 66.000 euro per acquistare un frigorifero, due PC, una stampante, due monitor, dieci cassettiere, un computer portatile per videoconferenze, l'attrezzatura per svolgere meglio la telemedicina, alcuni dei servizi già previsti con la legge 153/2009, e un corso formativo, riceverebbe sul suo conto corrente 44.000 euro a fondo perduto; inoltre, portando in ammortamento tutto il costo (66.000 euro) a una aliquota media del 33%, si potrebbero aggiungere ai 44.000 euro già ricevuti circa 22.000 euro per risparmio fiscale dovuto, ripeto, alla diminuzione di tasse per aver inserito tra i costi i maggiori ammortamenti. E quindi? L'investimento di 66.000 euro, essendo stato coperto da 44.000 euro dal contributo pubblico e da 22.000 euro da minori tasse pagate, può considerarsi a costo zero.
L'esperto: si riduce il Gap tra presidi e si afferma la farmacia come player
In questi mesi, parlando con diversi farmacisti potenzialmente interessati al Bando, ho sentito un po' di scetticismo, forse perché non c'è stata, da parte loro, una valutazione "strategica" dell'operazione. Io, invece, sono sempre più convinto che la partecipazione consapevole al Bando possa essere la leva per "alzare" tutto il sistema della farmacia italiana proprio perché si sta iniziando a dotare gratuitamente le farmacie rurali sussidiate, ubicate nelle periferie più lontane ma da sempre Veramente-Prossime al cittadino più fragile, di strumenti utili a offrire servizi eccellenti, utilizzando tecnologia innovativa e digitale, e si sta andando così verso un sistema davvero universale che parla la stessa lingua, propone gli stessi servizi, indipendentemente dal luogo e dalla dimensione economica. In questo periodo, tra l'altro, è aperto il dibattito sul tema Sanità, con il cosiddetto DM71, il decreto ministeriale dal titolo "Modelli e standard per lo sviluppo dell'Assistenza Territoriale nel SSN" che si innesta integralmente con le esigenze contenute nel PNRR. In questo decreto, sono individuati i player che svolgeranno un ruolo sinergico nell'assistenza di prossimità, nella innovazione e nella digitalizzazione della sanità. Tra i player c'è non solo l'Ospedale di Comunità, il Distretto, la Casa di Comunità, ma c'è anche la Farmacia di Comunità. Sicuramente il tutto dovrà trovare una "messa a terra" con regole precise ma semplici, da applicare collaborando, concertando insieme, in rete.
Tra i benefici un riposizionamento della farmacia e una boccata di ossigeno
E per questo il mio approccio al "Bando" non è di architettura contabile, fiscale e finanziaria, ma di opportunità utile al ri-posizionamento del Farmacista e dell'Azienda Farmacia su una nuova e duratura orbita che ha per carica propulsiva una miscela di atomi incomprimibili quali la Prossimità e la Convenzione. Se si ricordano le fasi del ciclo di vita dell'azienda (iniziale, di crescita, di maturità, di declino e di morte), il ri-posizionamento corrisponde alla fase iniziale, dove i Ricavi Totali, non sempre, coprono i Costi Totali: è, quello, un periodo di attesa, consapevole però di poter raggiungere, nel breve, un "break even point" che darà ossigeno al grande sforzo intrapreso. E quindi? Aderendo al Bando non si devono fare calcoli puntuali ma sistematici, guardando al fattore tempo e al fattore vita.
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A cura di Redazione Farmacista33
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