Bando rurali Pnrr, da decreto Aiuti ter nuovo finanziamento per farmacie escluse. Ecco cosa si prevede
Uno stanziamento di 28 milioni di euro risolve il problema dell'esclusione delle farmacie rurali sussidiate collocate al di fuori del perimetro delle Aree interne
Uno stanziamento di 28 milioni di euro per porre soluzione al problema dell'esclusione delle farmacie rurali sussidiate collocate al di fuori del perimetro delle Aree interne, dalla finanziabilità del bando per la concessione di risorse nell'ambito del Pnrr. La misura, contenuta nella bozza del Decreto Aiuti Ter, licenziata dal Consiglio dei ministri di venerdì, è frutto di una sinergica azione tra Federfarma e le Istituzioni, dopo che ad agosto, sulla base di una interpretazione restrittiva della Commissione europea, erano state sospese le istruttorie di circa 900 farmacie rurali sussidiate.
In Decreto Aiuti ter misura per piccole farmacie fuori dalle aree interne
Il Decreto Aiuti Ter, ultimo atto del Governo Draghi, stanzia ulteriori 14 miliardi di euro di interventi contro caro energia e inflazione, a sostegno di imprese, lavoratori e famiglie. Tra le novità, c'è il provvedimento «che va a risolvere la problematica che si era venuta a determinare ad agosto» fa il punto Gianni Petrosillo, presidente Sunifar, «dopo che dalla Commissione europea era stata prospettata una interpretazione restrittiva dei criteri di finanziabilità relativi al bando del Pnrr per il potenziamento delle farmacie rurali, limitandone la ammissibilità a quelle dislocate in centri con meno di 3000 abitanti, solo se appartenenti alle aree interne», secondo quanto individuato dalla mappatura 2021 2027. L'Agenzia della coesione di conseguenza «aveva dovuto sospendere le istruttorie di quelle farmacie che, pur rispondendo al requisito del bacino di utenza, non si trovano in aree interne: oltre 900 presidi sugli oltre 1.800 che fino a quel momento avevano presentato domanda».
Riconosciuto disagio di tutte i presidi in centri sotto i tremila abitanti
La necessità di trovare una rapida soluzione «sollecitata da Federfarma, era stata sin da subito condivisa dai Ministeri competenti», anche perché «molte di queste farmacie avevano già iniziato a investire; alcune, oltre tutto, avevano ricevuto l'ok in uno dei due decreti di maggio di accettazione delle domande e, pertanto, avevano già attivato la polizza fideiussoria». Ma c'è anche un'altra considerazione: « Le difficoltà e la necessità di sostegno per le farmacie che operano in questi contesti sono le stesse, che si trovino all'interno o all'esterno delle aree interne. Si torna quindi a considerare il bacino di utenza come un indicatore più omogeneo del disagio della popolazione e delle esigenze delle farmacie nel cercare di offrire servizi sanitari».
Ma che cosa si prevede con il Decreto Aiuti ter (art. 35, secondo le bozze circolate)? «A essere messi a disposizione sono 28 milioni di euro, una cifra considerata sufficiente a garantire le risorse per le farmacie le cui istruttorie sono state sospese. Tale importo non deriva dal Pnrr, ma dal Fondo per lo sviluppo e la coesione, di cui alla Manovra finanziaria per il 2021».
Ammodernamento indispensabile in vista nuova remunerazione
Va detto che la misura «è ancora più importante alla luce della previsione attesa all'interno del nuovo modello di remunerazione - i cui lavori sono in stato avanzato: nel testo, sono previste maggiori risorse a fronte dell'impegno delle farmacie di erogare servizi di telemedicina in ambito convenzionato, con la conseguente necessità da parte delle farmacie di ammodernare il parco tecnologico e acquistare tali dispositivi».
In merito alla tempista per la nuova remunerazione, come emerso, settimana scorsa, durante l'Assemblea pubblica di Federfarma in presenza dei candidati alle elezioni politiche del 25 settembre, «modello e numeri sono stati condivisi con il Ministero, validati dall'Aifa e trasmessi al Mef. Il tutto è pronto ed è stato inserito nel fascicolo alla base della Legge di Bilancio. La palla passa ora al nuovo Governo, che dovrà confermarlo all'interno della Finanziaria e, in questa direzione, abbiamo espresso ai futuri esponenti dell'Esecutivo in maniera chiara la necessità per il sistema delle farmacie di portare a termine tale percorso, avviato da oltre dieci anni».
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A cura di Redazione Farmacista33
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