infezioni
26 Luglio 2024Negli ultimi anni, l'attenzione verso la sicurezza alimentare è cresciuta esponenzialmente, e una delle minacce emergenti riguarda i batteri del genere Vibrio batteri responsabili principalmente di gastroenterite, particolarmente diffusi nei frutti di mare. Il punto dell'Efsa
Negli ultimi anni, causa del cambiamento climatico, e soprattutto nel periodo estivo causa del maggior consumo di molluschi crudi, è cresciuta esponenzialmente, e una delle minacce emergenti riguarda i batteri del genere Vibrio. I vibrioni sono batteri che producono una enterotossina che agisce sulle cellule della mucosa intestinale, ed è responsabile principalmente di gastroenterite. Nei giorni scorsi l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha posto l’attenzione sulle specie di Vibrio di maggiore rilevanza per la salute pubblica nell'UE attraverso il consumo di frutti di mare crudi o poco cotti: Vibrio parahaemolyticus, Vibrio vulnificus e Vibrio cholerae non-O1/non-O139.
Vibrio parahaemolyticus, è associato alle emolisine termostabili TDH e TRH, è noto per causare gastroenterite acuta. L'infezione si manifesta con sintomi gastrointestinali intensi che, seppur raramente, possono portare a complicazioni gravi. Questo batterio è presente in quasi il 20% dei campioni di frutti di mare analizzati, e uno su cinque di questi campioni contiene ceppi patogeni.
Più preoccupante ancora è Vibrio vulnificus, che può causare infezioni che portano a sepsi e morte in individui suscettibili, come quelli con sistema immunitario compromesso. La prevalenza di questo batterio nei frutti di mare è stimata intorno al 6%, un dato che richiede un'attenzione particolare, soprattutto per i consumatori di ostriche crude e polpo.
Infine, Vibrio cholerae non-O1/non-O139, pur essendo meno conosciuto, può provocare gastroenterite lieve e, in alcuni casi, infezioni gravi come la sepsi. Questo batterio è stato rilevato nel 4% dei campioni di frutti di mare, indicando la necessità di ulteriori controlli e prevenzione.
L’Efsa sottolinea che le condizioni ambientali giocano un ruolo cruciale nella proliferazione di questi batteri. Temperature elevate e bassi livelli di salinità favoriscono la loro crescita, un fenomeno che potrebbe intensificarsi con il riscaldamento costiero e gli eventi meteorologici estremi previsti nei prossimi anni. Questo rende la questione ancora più urgente, considerando l'incremento delle temperature globali e le fluttuazioni climatiche.
Un altro aspetto critico riguarda la resistenza antimicrobica. Numerosi ceppi di Vibrio isolati da frutti di mare o da infezioni alimentari in Europa hanno mostrato un ampio spettro di resistenze, alcune delle quali intrinseche. I geni responsabili della resistenza a farmaci di grande importanza medica, spesso associati a elementi genetici mobili, sono sempre più rilevati nei vibrioni. Questa evoluzione rappresenta una sfida significativa per il trattamento delle infezioni e richiede una continua sorveglianza e ricerca.
Per mitigare i rischi associati a questi patogeni, sono stati proposti vari metodi di trattamento dei frutti di mare. La lavorazione ad alta pressione, l'irradiazione e la depurazione si sono dimostrati efficaci nel ridurre i livelli di Vibrio. Tuttavia, la misura più semplice e forse più efficace rimane il mantenimento della catena del freddo, essenziale per prevenire la proliferazione batterica durante il trasporto e la conservazione dei prodotti ittici.
Le autorità sanitarie europee, spiega l’Efsa, hanno già avviato le valutazioni del rischio per V. parahaemolyticus in vari tipi di frutti di mare e V. vulnificus in ostriche crude e polpo. Tuttavia, c'è ancora molto da fare. Una valutazione quantitativa del rischio microbiologico per V. parahaemolyticus nei molluschi bivalvi, come le ostriche, potrebbe fornire preziose informazioni per l'adozione di misure di mitigazione efficaci, specialmente in un contesto di cambiamento climatico.
https://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/8896
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