Covid-19, isolamento, autosorveglianza, mascherine: le nuove misure. Le indicazioni per i farmacisti
Cambiano le regole su isolamento, autosorveglianza, mascherine e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ecco che cosa si prevede e quali sono le indicazioni per farmacisti.
Dall'isolamento all'autosorveglianza, dall'uso delle mascherine alle raccomandazioni per la sicurezza nei luoghi di lavoro, sino alla campagna vaccinale: sono diverse le regole relative alla gestione della circolazione del Covid-19 che, con l'inizio dell'anno, sono cambiate. Ecco che cosa si prevede e quali sono le indicazioni per farmacisti.
Casi Covid: nuove regole su isolamento e autosorveglianza per pazienti e operatori sanitari
Con la fine dell'anno diverse sono state le circolari e le ordinanze del Ministero della salute per adattare le misure di contenimento al nuovo quadro epidemiologico. Un primo aspetto su cui si registra un intervento riguarda la gestione dei casi Covid che ha subito un ulteriore alleggerimento. "Per i casi che sono sempre stati asintomatici e per coloro che non presentano sintomi da almeno 2 giorni" si legge nella circolare del 31 dicembre, "l'isolamento potrà terminare dopo 5 giorni dal primo test positivo o dalla comparsa dei sintomi, a prescindere dall'effettuazione del test antigenico o molecolare. Per chi è sempre stato asintomatico l'isolamento potrà terminare anche prima dei 5 giorni qualora un test antigenico o molecolare effettuato presso struttura sanitaria/farmacia risulti negativo. Invece per i soggetti immunodepressi, dopo un periodo minimo di 5 giorni, sarà sempre necessario un test antigenico o molecolare con risultato negativo". Diverso quanto previsto per "gli operatori sanitari: se asintomatici da almeno 2 giorni, l'isolamento potrà terminare non appena un test antigenico o molecolare risulti negativo". In ogni caso è "obbligatorio, a termine dell'isolamento, l'uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 fino al 10mo giorno dall'inizio della sintomatologia o dal primo test positivo (nel caso degli asintomatici), ed eÌ comunque raccomandato evitare il contatto con persone ad alto rischio e/o la presenza in ambienti affollati. Queste precauzioni possono essere interrotte in caso di negatività a un test antigenico o molecolare". A registrare modifiche è anche l'impianto di regole relativo ai contatti stretti di casi confermati, a cui è "applicato il regime dell'autosorveglianza, durante il quale eÌ obbligatorio di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al quinto giorno successivo alla data dell'ultimo contatto stretto. Se durante il periodo di autosorveglianza si manifestano sintomi suggestivi di possibile infezione da Sars-Cov-2, eÌ raccomandata l'esecuzione immediata di un test antigenico o molecolare". Mentre per quanto riguarda gli operatori sanitari, "devono eseguire un test antigenico o molecolare su base giornaliera fino al quinto giorno dall'ultimo contatto con un caso confermato".
Mascherine: dove sono obbligatorie. Le indicazioni per i farmacisti
Un altro ambito di intervento da parte del Ministero ha riguardato l'uso delle mascherine. Con l'ordinanza del 29 dicembre è stato "prorogato fino al 30 aprile 2023 l'obbligo di utilizzo di mascherine da parte di lavoratori, utenti e visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali e l'esenzione per i bambini con meno di sei anni e le persone con patologie o disabilitaÌ incompatibili con l'uso della mascherina". Sul punto da parte di Federfarma viene chiarito che "le farmacie non rientrano tra le strutture indicate, ma si precisa che, in base alle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro, l'utilizzo della mascherina in farmacia eÌ necessario per i farmacisti in relazione alla somministrazione di test covid-19 e in caso di esecuzione di vaccini, mentre in tutti gli altri casi eÌ raccomandata".
Vaccini covid e co-somministrazione: tempi e modalità operative
D'altra parte, "sebbene l'evoluzione della pandemia sia allo stato attuale imprevedibile" scrive il ministero nella circolare di inizio gennaio in cui vengono date indicazioni volte a favorire la predisposizione a livello regionale e locale di un rapido adattamento delle azioni e dei servizi sanitari nel caso di una aumentata richiesta assistenziale e territoriale, "il nostro Paese deve prepararsi ad affrontare un inverno in cui si potrebbe osservare un aumentato impatto assistenziale attribuibile a diverse malattie respiratorie acute, prima fra tutte l'influenza, e alla possibile circolazione di nuove varianti di SARS-CoV-2, determinato anche dai comportamenti individuali e dallo stato immunitario della popolazione. EÌ particolarmente importante evitare la congestione delle strutture sanitarie limitando l'incidenza di malattia grave da COVID-19 e le complicanze dell'influenza nelle persone a rischio, proteggendo soprattutto le persone più fragili. Resta dunque di fondamentale importanza monitorare la situazione epidemiologica, mentre per quanto riguarda la campagna vaccinale, l'obiettivo "sarà quello di continuare a mettere in sicurezza prioritariamente anziani e fragili, proteggendoli dalla malattia grave e dalla ospedalizzazione. Le priorità e i fattori da considerare nell'attuazione delle nuove strategie vaccinali includono la prosecuzione della campagna in corso, colmando le lacune nella copertura del ciclo primario e dei booster raccomandati e mantenendo una sufficiente capacitaÌ di vaccinazione, la possibilità di combinare le campagne di vaccinazione contro COVID-19 e influenza, lo sviluppo di programmi di vaccinazione con vaccini adattati, identificando gruppi di popolazione prioritari ed assicurando che ci sia una disponibilità sufficiente di dosi. In merito alle indicazioni, va ricordato che "la somministrazione della seconda dose di richiamo (second booster) eÌ possibile purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 gg) dalla prima dose booster o dall'ultima infezione successiva al richiamo (data del test positivo) ed è raccomandata agli over 60, a persone di età pari o maggiore ai 12 anni con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti, operatori e ospiti dei presidi residenziali per anziani, operatori sanitari, donne in gravidanza. I vaccini bivalenti possono, comunque, essere resi disponibili su richiesta ì, come seconda dose di richiamo, per la vaccinazione dei soggetti di almeno 12 anni di età, che abbiano già ricevuto la prima dose di richiamo da almeno 120 giorni. Per le dosi di richiamo eÌ raccomandato l'uso di vaccini a m-RNA nella formulazione bivalente. Un'ulteriore dose di richiamo con vaccino a m-RNA nella formulazione bivalente eÌ attualmente indicata purché si abbia già ricevuto una seconda dose di richiamo con vaccino a mRNA monovalente e siano trascorsi almeno 120 giorni dalla stessa o dall'ultima infezione da SARS-CoV-2 (data del test diagnostico positivo) ed è raccomandata a persone dagli 80 anni in su, ospiti delle strutture residenziali per anziani, persone dai 60 anni in su con fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti. Su richiesta, anche tutti gli altri soggetti ultrasessantenni, che hanno già ricevuto un secondo richiamo, potranno, comunque, vaccinarsi con una ulteriore dose di vaccino. Inoltre, da dicembre eÌ stata estesa la raccomandazione della vaccinazione anti-SARS-CoV2/COVID- 19 ai bambini nella fascia di età 6 mesi - 4 anni (compresi) che presentino condizioni di fragilità, tali da esporli allo sviluppo di forme più severe di infezione. Si ricorda anche la raccomandazione della vaccinazione anti-influenzale alle persone a rischio di complicanze, anche in co-somministrazione con il vaccino anti-COVID-19".
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A cura di Redazione Farmacista33
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