Vaccini
11 Dicembre 2023 Gli infettivologi della SIMIT sottolineano l’importanza delle vaccinazioni nei soggetti fragili tra cui, non solo gli anziani, ma anche i pazienti oncologici, immunocompromessi o con gravi malattie respiratorie e cardiovascolari
Nella popolazione over 65 fragile infezioni da herpes virus e da virus respiratorio sinciziale hanno un impatto negativo: la prima è molto pericolosa perché diventa poco controllabile, la seconda può esacerbare Bpco, asma, e insufficienza cardiaca con esiti gravi. In entrambi i casi esistono vaccini che in questa fascia di pazienti sono fondamentali. Lo sostengono gli infettivologi della Simit che richiamano anche l’importanza della vaccinazione periodica con il vaccino contro l’influenza, con i vaccini aggiornati contro il Covid e con il vaccino contro lo Pneumococco.
Pazienti fragili, caratteristiche e bisogni di salute
Il problema da affrontare oggi sono i bisogni dei pazienti con fragilità importanti e condizioni generali di salute o controllo della malattia che possono essere notevolmente peggiorati da malattie facilmente prevenibili o trattabili con vaccini, anticorpi monoclonali e antivirali. “I pazienti fragili appartengono a diverse popolazioni – sottolinea Andrea Antinori, Direttore Divisione Immunodeficienze Virali, INMI Spallanzani – Si tratta delle persone più anziane, perché il sistema immunitario invecchia con l’età; vi sono poi coloro che sono affetti da comorbidità concomitanti, come patologie cardiovascolari, malattie polmonari croniche come la BPCO o la fibrosi polmonare, insufficienza renale, epatopatia cronica, diabete, obesità. A queste categorie, negli ultimi anni si è aggiunto un crescente numero di persone con deficit del sistema immunitario pazienti oncologici o oncoematologici, pazienti trapiantati o in attesa di trapianto d’organo, persone sottoposte a terapie immunosoppressive, o con immunodeficienze di varia natura; persone con infezione da HIV, in particolare quelle che per effetto di una diagnosi avanzata e un’insufficiente risposta alla terapia hanno anche un deficit immunitario; altri pazienti con malattie croniche. Questo ampio gruppo di persone trae beneficio dalle vaccinazioni contro Herpes Zoster, Pneumococco, influenza, Virus Respiratorio Sinciziale, SARS-CoV-2. I vaccini sono sicuri ed efficaci: consentono di evitare le manifestazioni più severe della patologia e in alcuni casi proteggono dalla stessa infezione. Contestualmente al vaccino per l’influenza, la cui campagna è in corso in queste settimane, si può procedere anche alla co-somministrazione di queste altre vaccinazioni”.
Virus respiratorio sinciziale: soggetti fragili ad alto rischio di malattie gravi
Nello specifico il virus respiratorio sinciziale (Rsv) colpisce polmoni e vie respiratorie può dare complicazioni nei bambini sotto i due anni e nella popolazione anziana e immunocompromessa, negli adulti, provoca oltre 420mila ricoveri ogni anno e 29mila decessi. Da poco in Italia è disponibile il primo vaccino per gli adulti che ha mostrato una riduzione del 94,1% della malattia grave da RSV e un'efficacia complessiva del vaccino dell'82,6%.
“I soggetti fragili che contraggono il Rsv sono ad alto rischio di malattie gravi a causa del declino dell'immunità correlato all'età e delle condizioni sottostanti – spiega Roberto Parrella, Presidente SIMIT – perché può esacerbare condizioni come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), l’asma e l’insufficienza cardiaca cronica e può portare a esiti gravi, come polmonite, ospedalizzazione e morte. In generale, chi ha patologie pregresse rischia un aggravamento delle proprie condizioni e va incontro a tassi di ospedalizzazione più elevati. Recenti studi americani rilevano come ogni anno ci siano da 60mila a 120mila ricoveri dovuti all’RSV, di cui circa 6-8mila decessi. Da questi dati si evince l’importanza che può rivestire uno strumento preventivo come il vaccino”.
Herpes zoster: riattivazione legata all’immunodeficienza per l’età o maalttie
Per quanto riguarda l’Herpes Zoster è una delle principali minacce per il soggetto adulto ed è molto pericoloso per i pazienti fragili perché peggiora spesso il controllo della malattia e ancora di più per quelli immunocompromessi, in particolare coloro che sono affetti da patologie oncologiche o oncoematologiche. “Il vaccino contro l’Herpes Zoster è prioritario perché questa infezione è presente in oltre il 90% della popolazione – sottolinea Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT – La riattivazione del virus è legata proprio all’immunodeficienza legata all’età o alla malattia di base. L’Herpes Zoster comporta una fastidiosa fase acuta e delle sequele, tra cui la più nota è la nevralgia post-erpetica, un dolore che colpisce la zona dove si è manifestata l’infezione e che può persistere anche per mesi. La letteratura scientifica più recente ha evidenziato anche complicanze cardio e cerebro-vascolari. La varietà e la gravità di queste conseguenze ci inducono a raccomandare fortemente la vaccinazione. Il vaccino ricombinante adiuvato, da poco disponibile, ha dimostrato un rapporto rischio/beneficio nettamente favorevole, oltre che una persistenza d’effetto di 10 anni. Tale vaccino, inoltre, può essere somministrato anche nei pazienti immunocompromessi, che sono i più esposti all’infezione e rappresentano pertanto i destinatari più indicati per la somministrazione della vaccinazione”.
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