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08 Febbraio 2024

Test e screening in farmacia: ampliamento locali, fondi e remunerazione: strumenti di crescita per i servizi cognitivi

Cresce il numero di farmacie che eseguono test diagnostici, vaccini, servizi di telemedicina e galenica e cresce il rapporto di fiducia tra farmacisti e pazienti. I nuovi dati dal VI Rapporto sulla Farmacia, a cura di Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma

di Francesca Giani


Test e screening in farmacia: ampliamento locali, fondi e remunerazione: strumenti di crescita per i servizi cognitivi

Sono sempre di più le farmacie che eseguono test diagnostici, vaccini, servizi di telemedicina e galenica. Al contempo, cresce il rapporto di fiducia tra farmacisti e pazienti, con il 50,1% dei cittadini sceglie sempre la stessa farmacia. Il livello di fidelizzazione eÌ ancora più solido (53,3% contro il 46,2%) tra le persone affette da patologia cronica. Sono questi alcuni degli aspetti che emergono dal VI Rapporto sulla Farmacia, a cura di Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma, presentato oggi a Roma, a cui hanno partecipato 1500 farmacie e 4000 cittadini – di cui il 42,6% di essi eÌ affetto da almeno una patologia cronica – tra luglio e settembre 2023.

Schillaci: farmacie sempre più centrali in sanità. Lo dimostrano Manovra e Milleproroghe
«Grazie al rapporto di fiducia con la popolazione, che si è progressivamente rafforzato» afferma Orazio Schillaci, Ministro della Salute, «oggi le farmacie rappresentano un punto di riferimento insostituibile, garantendo un contributo attivo in tanti ambiti. Penso per esempio al contrasto dell’Antibiotico-Resistenza, alla gestione delle carenze, alle campagne di vaccinazione e alla promozione della prevenzione e degli screening. Le farmacie aiutano anziani e malati cronici a tenere sotto controllo la malattia e proseguire nei percorsi di cura e, non da ultimo, sono un avamposto importante anche per la medicina di genere. Questo ruolo è destinato a crescere con la Farmacia dei servizi: con il decreto Milleproroghe la sperimentazione viene estesa a tutto il 2024. D’altra parte, lo sviluppo della Farmacia dei servizi risponde alla stessa strategia che guida la riforma delle cure primarie, ponendosi l’obiettivo di avvicinare la sanità ai cittadini, consentendo di alleggerire il carico sulle strutture ospedaliere e territoriali e contribuendo ad abbattere le liste d’attesa». In questi percorsi, «è essenziale la sinergia con i medici di medicina generale, i pediatri e gli specialisti, che restano insostituibili anche per refertare un Holter o un Ecg eseguiti in farmacia. Siamo sulla strada giusta e i dati emersi dal Rapporto lo dimostrano». Tra i servizi offerti il Ministro ricorda «test ed esami diagnostici; il servizio CUP e la consegna dei farmaci a domicilio; la telemedicina e le prestazioni professionali». A oggi «stiamo portando avanti un ampio programma che mira a disegnare una nuova governance del settore farmaceutico e che dovrà portare a una migliore capacità di cura e un risparmio». A questo riguardo viene fatto riferimento alle misure contenute nella manovra finanziaria, dalla rideterminazione dei tetti della spesa farmaceutica, al riequilibro dei canali distributivi, sino alla nuova remunerazione. Ma, per il rilancio della sanità, «cruciale è il contributo di tutti gli attori del sistema».

VI Rapporto sulle farmacie: dai test diagnostici alla galenica i servizi più diffusi e i più ricercati
Interessanti i risultati che emergono dal VI Rapporto e che evidenziano il ruolo crescente della farmacia nella sanità territoriale: negli ultimi 12 mesi ad aver dichiarato di aver svolto campagne di screening e prevenzione per individuare soggetti a rischio è il 71,8% delle farmacie, si legge nel Rapporto. Nello specifico, si tratta di iniziative indirizzate a patologie oncologiche (nel 78,9% delle farmacie), patologie croniche e cardiovascolari (nel 35% delle farmacie). Le attività svolte durante le campagne sono principalmente la consegna di materiale informativo (71,9%), l’esecuzione di test/esami diagnostici (60,7%), la misurazione di parametri vitali (50,0%) e la compilazione di questionari (47,5%). In tema di medicina di genere, il 44% delle farmacie ha indicato di essersi impegnata in campagne specifiche. Il 70,1% delle farmacie ha poi manifestato interesse a partecipare alla sperimentazione della farmacia dei servizi.
A ogni modo, i servizi maggiormente offerti sono: monitoraggio dei parametri (misurazione della pressione: 97,7%; misurazione del peso: 83,2%); prenotazione di farmaci e altri prodotti da ritirare (88,5%); test/analisi di prima istanza quali l’esame della glicemia (81,6%), del colesterolo (78,4%), dei trigliceridi (73%); CUP (77,4%). Significativi i dati riguardanti l’esecuzione di tamponi, effettuati dal 70,4% dei rispondenti in caso di Covid e dal 57,6% per lo streptococco; il 46,1% delle farmacie interpellate, poi, somministra vaccini contro l’influenza e il 40,1% contro il Covid-19Diffuso anche il servizio delle preparazioni galeniche (67,5%) e la telemedicina (65,5%).
Per quanto riguarda i cittadini, a detta loro, i servizi a maggiore fruizione sono la prenotazione di farmaci e altri prodotti da ritirare in farmacia (86,5%), il tampone Covid-19 (76,8%), il monitoraggio dei parametri (46,3%), il CUP (38,7%) e le preparazioni galeniche 34%). Il vaccino contro l’influenza è fruito dal 12,8% delle persone interpellate e quello per il Covid dal 16%.

Telemedicina e Bando PNNR: ecco gli ambiti maggiormente presi in considerazione
La telemedicina risulta, come si vede, un ambito in crescita: nel 65,5% delle farmacie sono attivi tali servizi e un ulteriore 26,1% di farmacie è interessata ad attivarli non appena ne avrà la possibilità. Dalla recente indagine di Federfarma emerge che il 52% delle farmacie urbane e il 47% delle farmacie rurali erogano servizi di ECG tramite telemedicina; il 50% delle farmacie urbane e il 44% delle farmacie rurali quello dell’Holter Pressorio, mentre l’Holter Cardiaco è un servizio erogato in telemedicina dal 46% delle farmacie urbane e dal 41% delle rurali. La Spirometria è disponibile, con stessa percentuale, nell’8% delle farmacie urbane e nell’8% delle farmacie rurali. Da sottolineare anche che il 66% delle farmacie urbane e il 64% delle farmacie rurali sono dotate di locali separati per erogare servizi di telemedicina, garantendo privacy e comfort ai pazienti. Al riguardo, viene poi anche ricordato il ricorso da parte delle farmacie rurali al bando per ricevere i fondi del Pnrr: il 46% dichiara di aver presentato domanda. I finanziamenti sono impiegati per introdurre e/o migliorare le prestazioni di primo e secondo livello nel 73,4% dei casi; per la dispensazione dei medicinali con particolare attenzione agli innovativi nel 67,2%; per la presa in carico dei pazienti con cronicità per il 54,5%.

Aderenza alla terapia: pesa il nodo remunerazione e la mancanza di personale
Di particolare rilievo per il rilancio della sanità è anche il supporto all’aderenza alla terapia: in questo ambito la maggior parte dei farmacisti intervisti (77%), pur interessati, indica che mancano le precondizioni per essere attivi sul tema (es. dotazione di spazi, risorse umane, autorizzazioni/normativa, etc.). “Impegnato sull’aderenza terapeutica per patologie croniche risulta essere solo il 17,4% dei farmacisti, mentre poco più che residuali (5,5%) sono coloro che non sono interessati a fornire supporto perché più in generale non sono orientati alla Farmacia dei Servizi (FdS)”. Tra le farmacie che supportano attivamente l’aderenza alle terapie solo il 22,9% riferisce di ricevere una remunerazione da enti pubblici locali o regionali. I servizi presenti in farmacia a supporto della aderenza alle terapie sono sovente realizzati in partnership con soggetti istituzionali dalle ASL in su (42,3%), attori privati (30,9%), associazioni di categoria (26,8%). Ancora troppo sporadici i casi di collaborazione con organizzazioni civiche e di pazienti (4%). Da rimarcare come questi servizi a supporto della aderenza terapeutica sono remunerati solo nel 13,4% dei casi: da ASL principalmente, ma anche dalla Regione o nel quadro della Sperimentazione dei Servizi. In generale, i servizi a supporto della aderenza terapeutica potrebbero essere maggiormente strutturati se ci fosse una adeguata dotazione di personale (46,7%), un maggiore incentivo economico (44,8%) ma anche delle pre-condizioni tecniche (ad es., il mancato accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico: 38,9%).

Carenze di farmaci ed equivalenti: cresce l’impegno dei farmacisti
Un Focus poi è dedicato al fenomeno delle carenze, avvertito da cittadini e farmacisti: negli ultimi 12 mesi, ai cittadini interpellati è capitato di dover attendere più del solito per la disponibilità dei farmaci abituale: nel 34,3% dei casi l’attesa era comunque compatibile con le proprie esigenze di salute, mentre per il 12,9% è stata incompatibile. A indicare tale vissuto sono soprattutto i pazienti cronici (14,7% vs 10,6%). In ogni caso l’80,1% delle persone afferma che il farmacista si è prodigato per superare il problema, anche se i cronici l’hanno avvertito meno. Tra le possibili soluzioni, il farmacista comunque ha proposto una alternativa terapeutica (59,7%), ha contattato un’altra farmacia (48,1%), ha proposto una preparazione galenica (5,8%). Da questo osservatorio, a scarseggiare sono stati innanzitutto antibiotici (per il 95,6% dei rispondenti) e antinfiammatori (81,9%), seguiti da farmaci per il trattamento di malattie croniche (69,8%), antipiretici (46,8%), a volte anche farmaci oncologici (11,6%) e vaccini (7,9%). Di fronte alla situazione di carenza/indisponibilità, il farmacista ha innanzitutto monitorato costantemente le scorte di farmaci (90,2%), comunicato/informato i pazienti sulla situazione di carenza e sulle alternative disponibili (81,3%), identificato alternative terapeutiche (69,8%), rafforzato la collaborazione con altre farmacie per condividere informazioni e scorte (44,7%), sensibilizzato cittadini e pazienti circa l’uso responsabile (26,4%).
Interessanti, non da ultimo, i dati relativi agli equivalenti: più di uno su tre dei cittadini intervistati (36,5%) dichiara di preferire “abitualmente” i farmaci equivalenti. Nello specifico, la preferenza per l’equivalente eÌ nettamente superiore tra i pazienti con patologia cronica (43,4% rispetto al 31,4%).
L’84% delle persone interpellate ha dichiarato che negli ultimi 12 mesi ha utilizzato farmaci equivalenti, percentuale che sale al 91,3% nei pazienti con patologie croniche. Tra le motivazioni addotte troviamo al primo posto la possibilità di risparmiare (52,1% dei rispondenti), seguita dalla fiducia della proposta fatta dal farmacista (44%) e dalla prescrizione ricevuta dal medico (20,1%).

Antibiotico resistenza e sostenibilità ambientale: frontiere per i farmacisti
Indagato infine il ruolo in tema di antimicrobico-resistenza: i farmacisti intervistati dimostrano un livello di consapevolezza abbastanza (63,8%) o molto buono (15,3%); c’eÌ comunque spazio anche per ulteriori sforzi formativi, specialmente tra coloro che si sentono poco (20,1%) o per nulla (0,7%) informati sul tema. Proprio la partecipazione dei farmacisti ad eventi formativi eÌ un aspetto da incentivare, visto che il 66,1% dei rispondenti ha dichiarato di non avere preso parte negli ultimi tre anni a eventi specifici. A oggi solo il 15,7% delle farmacie viene coinvolto in specifiche iniziative o programmi di collaborazione con le autorità sanitarie (nazionali, regionali e/o locali) per la raccolta di dati o la realizzazione di studi sull’uso degli antibiotici e più in generale sull’antimicrobico-resistenza. Invece su aspetti ambientali e sostenibilità, le principali tipologie di pratiche o iniziative messe in atto dalle farmacie sono: riduzione consumi energetici (76,7%); iniziative di riciclo o riduzione dei rifiuti (65,5%); riduzione dell’uso della carta (64,0%); utilizzo di confezioni riciclabili o biodegradabili (44,9%).

I commenti: farmacia utile per superare diseguaglianze
«Come di consueto» ha affermato Marco Cossolo, presidente di Federfarma, «il Rapporto restituisce una fotografia puntuale dell’evoluzione della farmacia italiana fornendo spunti utili a costruire una farmacia di comunità sempre più rispondente alle esigenze di salute della popolazione: quest’anno, tra i servizi più apprezzati emerge la telemedicina, utile per superare le diseguaglianze di accesso ai servizi sul territorio e alleggerire il carico delle strutture pubbliche».
«Riteniamo incoraggianti e molto significativi anche gli esiti di “Cuore di donna in farmacia”, una iniziativa pilota di promozione della salute nell’ambito della medicina di genere e della consapevolezza dei fattori di rischio, sulla quale insieme a Federfarma abbiamo voluto impegnarci» dichiara Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva. «Si tratta di una doppia sfida: da un lato, sul fronte della prevenzione delle malattie cardiovascolari e dall’altro sulla necessità di estendere, attraverso anche la rete delle farmacie, gli screening all’intera popolazione, per intercettare coloro che non sono pienamente consapevoli dei fattori di rischio connessi alle varie patologie».    

TAG: FARMACIA DEI SERVIZI, FEDERFARMA, TELEMEDICINA, CITTADINANZATTIVA, TAMPONI RAPIDI, TEST COVID-19, GALENICA, FARMACISTI, FARMACIE

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