Cardiologia
26 Settembre 2024I dati della sorveglianza PASSI rivelano che il 41% degli italiani tra i 18 e i 69 anni presenta almeno tre fattori di rischio cardiovascolare. Tra questi fattori, ipertensione, ipercolesterolemia, diabete, fumo di tabacco, sovrappeso e sedentarietà giocano un ruolo chiave
oltre 217 mila decessi nel 2021, i fattori di rischio, sui cui si potrebbe intervenire per evitare l’80% dei decessi, sono legati agli stili di vita: ipertensione, ipercolesterolemia, diabete, fumo, sovrappeso, a cui si aggiungono sedentarietà, fumo ed eccessivo consumo di sale. Solo una piccolissima quota (2%) della popolazione è del tutto libera dall'esposizione al rischio cardiovascolare noto mentre il 41%, degli italiani tra 18 e 69 anni, ne presenta almeno tre. Sono i dati della sorveglianza Passi dell’Istituto superiore di sanità, relativi al biennio 2022-2023 aggiornati in occasione della Giornata Mondiale del Cuore, che si celebra il 29 settembre, promossa dalla World Heart Federation in collaborazione con l’Oms.
Le malattie cardiovascolari, che includono le malattie ischemiche del cuore, le malattie cerebrovascolari e le altre malattie del cuore, rappresentano la prima causa di morte in Italia (30,8% di tutti i decessi nel 2021, ultimo dato di mortalità disponibile) con 217 mila decessi. I decessi per le malattie ischemiche del cuore e per le malattie cerebrovascolari sono, rispettivamente, il 27,3% ed il 24,7% del totale dei decessi dovuti alle malattie del sistema circolatorio.
I dati preliminari raccolti attraverso l’esame in corso sulla popolazione generale nell’ambito della periodica Italian Health Examination Survey - Progetto Cuore condotta dall’Iss, mostrano per il 2023 che i valori medi della valutazione del rischio cardiovascolare sono risultati pari al 6,9% negli uomini e al 2,3% nelle donne (quante persone su 100 si stima potranno avere un infarto del miocardio o un ictus nei successivi 10 anni sulla base delle proprie caratteristiche: sesso, età, pressione arteriosa sistolica, trattamento per ipertensione, colesterolemia totale ed HDL, fumo, diabete).
Per gli uomini di età compresa tra 35 e 44 anni il rischio cardiovascolare medio risulta pari all'1,6%, per i 45-54 anni al 3,8%, per i 55-64 anni al 10,0%, per i 65-69 anni al 17,6%; per le donne risulta pari rispettivamente allo 0,5%, all'1,0%, al 3,3% e al 6,0%.
I fattori di rischio cardiovascolare modificabili sono ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete, fumo di tabacco, sovrappeso/obesità, sedentarietà e dieta (che comprende abitudini come lo scarso consumo di frutta, verdura e pesce) e l’eccessivo contenuto nei cibi di grassi saturi e di sale.
Nel biennio 2022-2023, la sorveglianza PASSI ha rilevato che su 100 italiani adulti intervistati 18 riferiscono una diagnosi di ipertensione, 18 di ipercolesterolemia, 35 sono sedentari, 24 fumatori, 43 risultano in eccesso ponderale (IMC≥25) e meno di 7 persone consumano 5 porzioni di frutta e verdura al giorno (five a day), come raccomandato. Inoltre, quasi il 5% degli intervistati riferisce una diagnosi di diabete.
Complessivamente il 41% degli intervistati presenta almeno 3 dei fattori di rischio cardiovascolare e solo una piccolissima quota (2%) risulta del tutto libera dall’esposizione al rischio cardiovascolare noto.
Secondo l’Italian Health Examination Survey nel 2023 tra i 35 e i 74enni il 23% degli uomini e il 25% delle donne è risultata in condizioni di obesità, il 10% degli uomini e l’8% delle donne è risultato affetto da diabete mellito (tra questi 2 uomini su 10 e 1 donna su 10 non ne sono consapevoli), il 24% degli uomini e il 29% delle donne è risultato avere livelli di colesterolemia totale elevati o è in trattamento farmacologico specifico (tra questi 1 uomini su 10 e 2 donna su 10 non ne sono consapevoli), e il 49% degli uomini e il 39% delle donne è risultata avere livelli di pressione arteriosa elevati o è in trattamento farmacologico specifico (tra questi 4 uomini su 10 e 3 donne su 10 non ne sono consapevoli).
In calo il consumo di sale
In Italia i livelli di consumo di sale sono ancora ben al di sopra dei valori raccomandati, sebbene siano diminuiti nel tempo. L'assunzione media giornaliera di sale nella popolazione adulta italiana di età compresa tra i 35 e i 74 anni è stata di 10,8 g negli uomini e 8,3 g nelle donne nel periodo 2008-2012 e rispettivamente di 9,5 g e 7,2 g nel periodo 2018-2019, con una riduzione significativa del 12% negli uomini e del 13% nelle donne in 10 anni. La riduzione è stata rivelata, sebbene con ampiezza diversa, in tutte le classi di età, categorie di indice di massa corporea (normopeso, sovrappeso, obesi) e livelli di istruzione. I dati preliminari relativi al 2023-2024 mostrano un andamento stabile del consumo di sale medio giornaliero rispetto al periodo 2018-2019, sia negli uomini che nelle donne.
Un'importante risorsa per i cittadini è il calcolatore del rischio cardiovascolare disponibile online sul sito del Progetto Cuore (www.cuore.iss.it/valutazione/calc-rischio) dove sono presenti sezioni dedicate al rischio cardiovascolare globale assoluto e un calcolatore del punteggio individuale di rischio che, sulla base del livello di alcuni fattori di rischio (sesso, età, pressione arteriosa sistolica, trattamento per ipertensione, colesterolemia totale ed HDL, fumo, diabete), in poche mosse permette di calcolare la propria probabilità di avere un infarto del miocardio o un ictus nei successivi 10 anni.
Fonte:
www.cuore.iss.it/valutazione/calc-rischio
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