Medicina
07 Gennaio 2025In accordo con la campagna di sensibilizzazione del ministero della Salute sull’influenza stagionale, la Simg raccomanda misure di prevenzione, terapie opportune ma soprattutto un uso appropriato dei farmaci
L’uso di farmaci, quando si ha l’influenza, deve essere appropriato e sotto controllo medico: gli antibiotici non vanno utilizzati per infezioni virali, ma solo in presenza di infezioni batteriche e su prescrizione medica, il paracetamolo è indicato per il trattamento dei sintomi influenzali, anche i Fans come ketoprofene sale di lisina, flurbiprofene, ibuprofene a basso dosaggio e aspirina, possono essere utili, ma vanno considerati i rischi cardiovascolari, renali e gastrici dei pazienti, specialmente in caso di automedicazione. Antitussivi e decongestionanti nasali possono aiutare in caso di tosse stizzosa e rinorrea, ma gli antitussivi sedativi vanno usati con cautela. Anche i cortisonici sono sconsigliati nelle infezioni virali, poiché possono ridurre le difese immunitarie e aumentare il rischio di complicanze. Sono alcune delle raccomandazioni della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg) in accordo con la campagna di sensibilizzazione del ministero della Salute sull’influenza stagionale
"Il virus circolante dell’influenza (A-H3N2), responsabile della cosiddetta 'Australiana', suscita particolare preoccupazione per la capacità di evadere le difese immunitarie e per la maggior aggressività dei sintomi – sottolinea Alessandro Rossi, presidente Simg – L’epidemia influenzale in corso si sovrappone alla persistente presenza del virus Sars-CoV-2 e di altri virus che interessano le vie respiratorie come il virus respiratorio sinciziale e virus parainfluenzali. La diagnosi differenziale dal punto di vista clinico non è sempre facile e talvolta occorre far uso dei tamponi antigenici rapidi naso-orofaringei".
"In vista del picco di casi previsto per metà e fine mese, l’attuale incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) si attesta intorno a 10 casi ogni mille assistiti. Questo dato è inferiore a quello registrato nello stesso periodo dello scorso anno (18.4 casi per mille assistiti), quando a inizio anno si era già raggiunto il picco stagionale – spiega Claudio Cricelli, presidente emerito Simg – Questa situazione diversa dal passato ci permette ancora di agire informando tutti gli utenti sul corretto ed appropriato uso dei farmaci per contrastare i sintomi associati a queste malattie infettive stagionali nonché sulle principali misure di prevenzione".
"Occorre ricordare a tutti le misure più efficaci per contrastare la diffusione dell’epidemia – ricorda Stefano Celotto, direttivo nazionale Simg – In primo luogo, si raccomanda la vaccinazione antinfluenzale, che risulta ancora disponibile presso gli ambulatori dei medici di Medicina generale e dei pediatri di libera scelta e che trova ancora utilità se eseguita quanto prima. In presenza di sintomi influenzali, è fondamentale mantenere il distanziamento sociale ed utilizzare le mascherine, in particolare nei luoghi affollati ed in presenza di soggetti fragili anche a casa, oltre a seguire le buone e comuni norme igieniche. Si raccomanda, inoltre, un’alimentazione corretta ed equilibrata e una buona idratazione".
"I sintomi principali delle sindromi influenzali includono riniti (raffreddore), mal di testa, dolori articolari, tosse, mal di gola e febbre. I sintomi possono durare pochi giorni, ma sovente persistono anche più a lungo (con una mediana di 18 giorni per tosse e rinorrea), cosa che è comunque autolimitante e generalmente non deve spaventare. È importante ricordare – evidenzia Luca Maschietto, Segretario Simg Friuli-Venezia Giulia - che una temperatura corporea elevata non è necessariamente un indicatore di gravità della patologia, ma piuttosto di una valida risposta dell’organismo all’infezione. La persistenza di temperature elevate per numerosi giorni oppure una mancata risposta ai comuni antipiretici richiede sempre una valutazione clinica".
"In presenza di sintomi influenzali, la raccomandazione è di assumere terapie che intervengano sui sintomi – sottolinea Ignazio Grattagliano, vicepresidente Simg – Il paracetamolo è senza dubbio il più efficace analgesico e antipiretico a nostra disposizione, anche perché praticamente scevro da importanti effetti collaterali se usato alle dosi consigliate. Gli antinfiammatori non steroidei con indicazione al trattamento delle infiammazioni delle alte vie aeree (ketoprofene sale di lisina, flurbiprofene, ibuprofene a basso dosaggio, aspirina e altri) devono essere consigliati tenendo conto del profilo di rischio cardiovascolare, renale e gastrico del paziente, prestando attenzione alla corretta informazione in caso di automedicazione con 'formulazioni da banco'. Questa categoria di farmaci può comunque essere utile anche in forma topica (spray orali, collutori) se c’è un’importante infiammazione del cavo orale".
Altri farmaci utili "sono gli antitussivi (facendo attenzione all’azione sedativa di alcuni di essi), in particolare se vi è tosse stizzosa che disturba attività quotidiane e sonno notturno, e i decongestionanti nasali in caso di rinorrea importante - aggiunge l'esperto - I cortisonici, in generale, devono essere evitati poiché possono ridurre le difese immunitarie ed aumentano il rischio di complicanze. L'uso di antibiotici, invece, è assolutamente da evitare in caso di infezioni virali; la necessità di una loro assunzione deve seguire sempre una valutazione medica, mantenendo la prescrizione riservata ai soli casi necessari".
"Un'attenzione particolare deve essere riservata ai pazienti fragili e grandi anziani, i quali sono più suscettibili a un peggioramento del quadro clinico in caso di infezione virale – conclude Grattagliano – È utile, in questi casi, la ricerca tramite tampone del virus Sars-CoV-2, per il quale è attualmente disponibile e raccomandato l’uso tempestivo di un farmaco antivirale che ha dimostrato di ridurre complicanze, ricoveri e mortalità".
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