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29 Settembre 2025Il farmacista prescrittore tra opportunità e sfide: dalla formazione specialistica alla collaborazione con il sistema sanitario, un ruolo fondamentale nella maggiore integrazione tra farmacia e sanità pubblica

Il Testo Unico della Farmaceutica è una “base solida ai futuri progetti di riforma della farmacia territoriale. Tra essi, il farmacista prescrittore potrà certamente giocare un ruolo fondamentale nella maggiore integrazione tra farmacia e sanità pubblica”. Lo ha dichiarato il Sottosegretario alla Salute On. Marcello Gemmato in apertura dei lavori della Assemblea dell’Unione Europea delle Farmacie Sociali (UEFS) che si è svolta a Napoli tra il 25 e il 26 settembre. Focus dell’incontro la figura professionale del “Farmacista Prescrittore” già oggetto di dibatti alle giornate pisane con la terza edizione de L’Officina di Galeno.
Una convinzione condivisa da tempo dalle Farmacie Comunali Italiane: “Siamo forti dei casi di successo già sviluppati in diversi paesi Nord Europei – ha dichiarato il Vicepresidente di Assofarm Andrea Porcaro D’Ambrosio - e oggi ci sono tutte le condizioni perché anche l’Italia affronti seriamente un argomento così importante”.
Farmacista prescrittore: mansioni, competenze e inquadramento di un potenziale nuovo profilo professionale
Concorde sul tema anche Venanzio Gizzi presidente onorario di Assofarm: “L’Italia sconta certamente un ritardo rispetto ad alti paesi partner. Ma se cambiamo dimensioni e argomenti analizzati, di volta in volta risultano Paesi più avanzati degli altri. Il valore della nostra Federazione sta proprio in questa capacità di mutuo scambio e aiuto tra esperienze di successo maturate nei diversi territori”.
È una figura che, come ha ricordato Domenico Della Gatta, coordinatore di Assofarm Campania, “non vuole essere divisiva ma ha per obiettivo quello di potenziare la collaborazione interprofessionale” e per la quale, come ha sottolineato Vincenzo Santagada presidente dell’Ordine Farmacisti di Napoli, serve formazione specialistica e stabilità normativa.
Dall’esperienza diretta di un farmacista scozzese sono emerse anche le sfide da raccogliere: “In Scozia – ha raccontato Jonathan Burton - assistiamo ad una costante crescita della domanda di prescrizioni in farmacia. E questo ci pone delle sfide, tecniche ma anche morali. Credo che un farmacista debba domandarsi perché vuole fare questo passo in avanti, che valore ha tutto ciò per la società e se vuole assumersi questa responsabilità”.
E dall’esperienza di tre giovani farmacisti italiani che lavorano come farmacisti prescrittori in Francia, Regno Unito e Svizzera, è emerso chiaramente come il meccanismo prescrittivo necessita di forti e specifiche competenze tecnico-scientifiche, e di una solida infrastruttura tecnologica.
Un esempio di come il coinvolgimento attivo del farmacista può fare la differenza lo ha portato Antonio Gaudioso, docente X-Lab Health presso la Luiss di Roma: “Nel 2025 lo screening del colon retto (finanziato dal SSN) registra un 75% copertura in Friuli-Venezia Giulia e appena il 10% in Calabria. I dati ci dicono che dove sono stati coinvolti i farmacisti, questo indicatore è significativamente salito. La farmacia può essere un alleato nella lotta alle disuguaglianze. Ripensare il suo ruolo non è solo questione di lotte di potere tra professioni sanitarie, ma anche questione di eguaglianza nell’accesso alle cure e ai diritti”.
La dimensione consulenziale del farmacista ha raccolto interesse anche del presidente di Apoteca Natura e Farmacie Fiorentine AFAM Massimo Mercati.
A chiudere i lavori è stato il Segretario Generale di Assofarm Francesco Schito: “Quando scegliemmo di dedicare il nostro incontro a questo tema, qualche timore lo avevamo. Poi un giorno leggo che l’84,2% dei farmacisti italiani sono favorevoli all’introduzione del farmacista prescrittore. Un dato che fa riflettere, e che suggerisce il fatto che il terreno possa essere più fertile di quanto a si possa pensare. D’altronde, l’esperienza ci insegna che l’unico modo per vincere resistenze e pregiudizi è quello di confrontarsi senza paura, pubblicare dati e opinioni, ascoltare i dubbi altrui. Noi abbiamo iniziato a farlo e continueremo con entusiasmo”.
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