Europa
01 Aprile 2025Per la prima volta tutti i paesi hanno raccolto dati sulle vendite e sull'uso di antimicrobici negli animali. I risultati sono stati pubblicati nel primo rapporto annuale sulla Sorveglianza Europea delle Vendite e dell'Uso di Antimicrobici per la Medicina Veterinaria (ESUAvet), che segna l'inizio di un monitoraggio regolare con report annuali
Nel 2023, il 98% del totale delle vendite in Europa di medicinali veterinari sono state sostanze antibiotiche nell'UE destinate agli animali da produzione alimentare. Le classi di antimicrobici più vendute sono penicilline, tetracicline e sulfonamidi. Sono i dati pubblicati nel primo rapporto annuale sulla Sorveglianza Europea delle Vendite e dell'Uso di Antimicrobici per la Medicina Veterinaria (ESUAvet), che segna l'inizio di un monitoraggio regolare con report annuali. Per la prima volta, infatti, tutti i 27 Paesi dell'Unione Europea, insieme a Islanda e Norvegia, hanno raccolto e riportato dati sia sulle vendite che sull'uso di antimicrobici negli animali.
Applicando i criteri della classificazione dell'AMEG (Antimicrobial Advice Ad Hoc Expert Group) dell'EMA, le vendite di antibiotici per animali da reddito sono state per il 65% farmaci appartenenti alla categoria D (da usare come trattamenti di prima linea, quando possibile); il 29% appartenenti alla categoria C (da considerare solo quando gli antibiotici di categoria D non sono clinicamente efficaci) e il 6% appartenenti alla categoria B (antibiotici critici per la medicina umana, il cui uso negli animali deve essere limitato per ridurre il rischio per la salute pubblica).
I dati sull’uso sono stati raccolti per quattro principali specie di animali da produzione alimentare: bovini, suini, polli e tacchini. Il ruolo dei veterinari è stato fondamentale nella raccolta dei dati: in 16 Paesi dell’UE sono stati gli unici fornitori di dati, mentre nei restanti 13 Stati si sono affiancati anche farmacie, mangimifici, allevatori e rivenditori.
Essendo la prima volta che l’UE raccoglie dati su scala così ampia, molte nazioni stanno ancora sviluppando o migliorando i propri sistemi di monitoraggio. Pertanto, nel 2023, i dati condivisi non erano sufficientemente completi e precisi per un'analisi quantitativa dettagliata. Tuttavia, gli Stati membri si sono impegnati a rafforzare i propri sistemi di raccolta per garantire una maggiore accuratezza e copertura nei prossimi anni.
Il rapporto ESUAvet si basa sull’esperienza del progetto ESVAC (European Surveillance of Veterinary Antimicrobial Consumption), un'iniziativa volontaria tra autorità nazionali ed EMA attiva da 12 anni. Grazie agli sforzi congiunti dei Paesi partecipanti e all’adozione di strategie nazionali per un uso responsabile degli antibiotici, in questo periodo si è registrata una riduzione del 50% delle vendite di antibiotici veterinari.
Visto il successo dell’iniziativa, l’UE ha reso obbligatoria la raccolta dati sulle vendite e sull’uso di antimicrobici negli animali. Gli Stati membri inviano ora i loro dati all'EMA attraverso la piattaforma ASU (Antimicrobial Sales and Use), un sistema centralizzato che standardizza e semplifica la raccolta e l’analisi delle informazioni provenienti dai vari Paesi.
I dati dei rapporti ESUAvet, raccolti tramite la piattaforma ASU, permetteranno di identificare con maggiore precisione le tendenze nel consumo di antimicrobici negli animali, consentendo ai decisori politici di affrontare il problema sempre più complesso della resistenza antimicrobica. L'obiettivo finale è adottare misure appropriate per proteggere sia la salute animale che quella umana in Europa.
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