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Cardiologia

16 Luglio 2024

Farmaci cardiovascolari, Efpia: investire in innovazione è priorità per il futuro della salute europea

Thomas Allvin, Executive Director for Strategy and Healthcare Systems presso EFPIA sottolinea che l'Europa ha un'opportunità senza precedenti per affrontare le malattie cardiovascolari migliorando al contempo la competitività nel settore delle scienze della vita

di Cristoforo Zervos


Farmaci cardiovascolari, Efpia: investire in innovazione è priorità per il futuro della salute europea

Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nell'Unione Europea e richiedono un'azione urgente per migliorare la salute pubblica e la competitività nel settore delle scienze della vita. Tale azione garantirebbe all’Europa il ruolo di leadership nella ricerca e sviluppo biofarmaceutico, per invertire la tendenza che ha visto la quota europea degli investimenti globali in R&D diminuire del 25% negli ultimi due decenni. Questo tema cruciale è stato trattato in un articolo pubblicato sul sito di EFPIA a cura di Thomas Allvin, Executive Director for Strategy and Healthcare Systems presso EFPIA.

L'Unione Europea – spiega Allvin - ha un'opportunità senza precedenti per affrontare le malattie cardiovascolari (CVD), migliorando al contempo la competitività nel settore delle scienze della vita. La ‘Conferenza di Alto Livello sulla Salute Cardiovascolare’ organizzata dalla Presidenza ungherese del Consiglio dell'UE è la prima nel suo genere. L'evento, che si è svolto a Budapest il 4 luglio, rappresenta un promettente primo passo verso le scelte finali del Consiglio previste per la fine di quest'anno. Il Direttore tiene a sottolineare quanto l'impatto delle CVD sulla salute, la società e l'economia sia profondo. Oltre a essere la principale causa di morte nell'UE, le CVD possono compromettere la qualità della vita, ridurre la produttività e aumentare la dipendenza dal supporto familiare e sociale. Solo nel 2021, l'economia dell'UE ha perso il 2% del suo PIL a causa degli effetti negativi provocati dalle patologie cardiache. L'urgenza di questo problema deriva dal fatto che i miglioramenti nei risultati registrati negli ultimi decenni si sono fermati, nonostante il tanto potenziale che abbiamo nella prevenzione degli attacchi cardiaci e ictus attraverso trattamenti efficaci. Inoltre, evidenzia l’autore, la crescente pressione sui nostri sistemi sanitari e di welfare potrebbe essere alleviata implementando piani europei e nazionali per la salute cardiovascolare. La maggior parte degli Stati membri – continua Allvin - non dispone di piani aggiornati sulla salute cardiovascolare. Questo è preoccupante, ma offre l'opportunità di rivitalizzare le politiche in un'area cruciale. La cooperazione europea in questo campo può contribuire a elevare gli standard per tutti, implementando politiche e obiettivi basati sulle evidenze più recenti. I piani nazionali devono affrontare le lacune esistenti nei sistemi sanitari, supportati da un budget dedicato, promuovendo al contempo l'innovazione attraverso partenariati pubblico-privato.

Innovazione al cuore della visione europea per la salute

Per Allvin, le conclusioni del Consiglio UE e i futuri piani CVH (salute cardiovascolare) devono prioritizzare l'innovazione. I progressi nella diagnostica, nella prevenzione e nel trattamento hanno migliorato i risultati una generazione dopo l'altra. Tuttavia, i progressi continui non sono garantiti e c’è preoccupazione che i miglioramenti si siano fermati o, in alcuni casi, regrediti. L'Europa può e deve rimettersi in carreggiata. Per rivitalizzare la ricerca clinica e le approvazioni dei farmaci, le aziende che operano in Europa necessitano di un sistema di incentivi che premi i risultati. Questo include una valutazione adeguata, la considerazione di endpoint surrogati, esiti riportati dai pazienti e indicatori di qualità della vita per introdurre la prossima ondata di innovazione. Il successo dei futuri piani europei e nazionali per la salute cardiovascolare dipende dal fatto che le politiche basate sulla scienza siano abbinate a investimenti nella ricerca, percorsi di prevenzione e trattamento più forti, migliore accesso ai dati, disponibilità di manodopera qualificata.

Il caso della leadership europea

Popolazioni sane sostengono economie sane, spiega Allvin. Per questo motivo, potenziare gli investimenti nella salute, compreso affrontare le principali malattie croniche come le malattie cardiovascolari, è una componente chiave di una strategia di competitività per le scienze della vita in Europa. Questa strategia dovrebbe essere una priorità per la Commissione Europea, guidata da un ufficio per le ‘Scienze della Vita’ responsabile della leadership strategica e del coordinamento delle politiche. Per ottenere il massimo impatto, la strategia deve affrontare tutte le parti dell'ecosistema dell'innovazione, dalla scienza di base allo sviluppo iniziale, dai trial clinici al quadro normativo, dalla produzione e catene di fornitura a robusti investimenti nella salute da parte degli Stati membri, garantendo un accesso equo ai trattamenti innovativi per i pazienti.

Una strategia globale – evidenzia l’autore - garantirebbe che l'Europa riconquisti un ruolo di leadership nella ricerca e sviluppo biofarmaceutico, incluso per le CVD, invertendo la tendenza che ha visto la quota europea degli investimenti globali in R&S diminuire del 25% negli ultimi due decenni. Per Allvin raggiungere questa ambiziosa visione è il modo migliore per creare un'Europa più sana, in cui i risultati delle CVD siano migliorati e le nostre economie continuino a crescere. 

https://efpia.eu/news-events/the-efpia-view/blog-articles/cardiovascular-health-urgent-action-needed-on-eu-s-1-killer/

TAG: EUROPA, MALATTIE CARDIOVASCOLARI, EFPIA, RICERCA E SVILUPPO, FARMACI

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