Tamponi in farmacia, sindacato dipendenti: ipotesi rischiosa. Mancano spazi e protocolli
L'ipotesi di eseguire tamponi per il Covid anche presso le farmacie è troppo rischiosa per la salute di lavoratori e clienti: non ci sono protocolli nazionali condivisi sul tema della sicurezza nelle farmacie
L'ipotesi, ventilata in alcune regioni, di eseguire tamponi per il Covid anche presso le farmacie è troppo rischiosa per la salute di lavoratori e clienti: ancora oggi non ci sono dei protocolli nazionali condivisi sul tema della sicurezza nelle farmacie. Si cerca di ovviare alle debolezze del sistema sanitario sul territorio con interventi improvvisati e senza i giusti criteri di sicurezza per lavoratori e utenti". Questa la posizione espressa dalla Filcams Cgil sulle anticipazioni di stampa in merito alla "richiesta, da parte dei governatori di diverse regioni, di effettuare i tamponi di analisi del Covid anche presso le farmacie".
Necessari abbigliamenti, spazi e procedure per gli operatori
"Per poter realizzare i tamponi - si legge in una nota stampa del sindacato dei dipendenti - che ricordiamo vengono fatti a persone che sono state esposte al rischio di contagio, in tutta sicurezza, sono necessari abbigliamenti, spazi e procedure per gli operatori che le farmacie spesso non possono garantire. Inoltre," prosegue la Filcams "significherebbe esporre un luogo come la farmacia, frequentato da molte persone e aperto in maniera libera a tutta l'utenza cittadina, al rischio di divenire un focolaio di diffusione del virus." Il sindacato ricorda di aver più volte sollecitato nei mesi scorsi "la necessità di aumentare le difese a sostegno dei farmacisti" ma precisa, "ancora oggi, non per nostra volontà, non abbiamo dei protocolli nazionali condivisi sul tema della sicurezza nelle farmacie. Le Regioni e i loro Presidenti non possono trascurare la delicatezza e la fragilità di un luogo simile. Le analisi vanno fatte in laboratori specializzati, con l'abbigliamento protettivo per gli operatori, con gli spazi dedicati a tale procedura, con la "stanza sporca" in cui gli operatori possano cambiarsi. Non è possibile ovviare alle debolezze del sistema sanitario sul territorio con interventi improvvisati e senza i giusti criteri di sicurezza per lavoratori e utenti: il rischio è che invece di porre un argine alla pandemia le si offra un ottimo veicolo di propagazione".
TAG:FARMACISTI, FARMACIE, FARMACISTA, CORONAVIRUS, COVID-19, SARS-COV-2
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A cura di Redazione Farmacista33
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