Salute benessere
05 Ottobre 2023 I Pfas sono molecole prodotte in seguito ad attività di settori industriali diversi che negli anni hanno contaminato acqua e suoli in modo stabile
I Pfas sono un gruppo di decine di sostanze perfluoroalchiliche – tra cui l'acido perfluoroottanoico (PFOA), il perfluoroottano sulfonato (PFOS), l'acido perfluorononanoico (PFNA) e l'acido perfluoroesano sulfonico (PFHxS) - che si sono guadagnati il nome di forever chemicals per la loro persistenza. Sono molecole che si sono prodotte in seguito ad attività di settori industriali diversi (ad es. tessile, per la produzione di detergenti, prodotti antincendio, automobili, alimenti, prodotti per l’edilizia e l’elettronica) e che negli anni hanno contaminato acqua e suoli in modo stabile. Sono impiegate per la loro proprietà di conferire impermeabilità nei confronti di acqua e grassi; per cui possono ritrovarsi anche in tessuti, carta e contenitori di alimenti; così come in vernici e detergenti per la casa, farmaci e presidi medici.
Pfas chimicamente stabili entrano nelle catene alimentari
A causa della loro stabilità si sono accumulati nell’ambiente nel tempo entrando nelle catene alimentari acquatiche e terrestri. L’alimentazione è quindi la principale fonte di esposizione a PFAS, mentre l’acqua è una fonte di esposizione diretta per gli animali. Gli alimenti più esposti a questa contaminazione sono per lo più quelli della filiera della carne e del pesce ma, potenzialmente interessati, sono anche l’acqua potabile, la frutta e gli ortaggi. L'esposizione ai PFAS può causare effetti nocivi sulla salute in particolare a carico dello sviluppo, sul colesterolo sierico, sul fegato e sul peso alla nascita. Ma sono gli effetti sul sistema immunitario quelli più critici e che hanno portato EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) nel luglio 2020, in seguito ad una raccolta di dati di esposizione e allo studio dei dati di letteratura sugli effetti in animali, a stabilire una dose settimanale tollerabile (DST) di gruppo di 4,4 ng/kg di peso corporeo alla settimana per la somma di PFOS, PFOA, PFNA e PFHxS, che protegge anche dagli altri effetti di tali sostanze.
Livelli consentiti: ecco cosa prevede il regolamento europeo
Ecco perché dal 1° gennaio 2023 i PFAS sono stati compresi nel regolamento europeo che definisce i tenori massimi di contaminanti negli alimenti (Reg. 1881/2006). Uova, carne, pesce, crostacei, molluschi e frattaglie di varie specie sono gli alimenti interessati ai controlli dei tenori massimi in microgrammi per chilogrammo (in peso fresco) di alimento di 4 PFAS (PFOS, PFOA, PFNA e PFHxS) e per la loro somma.
Va notato che la DTS è stata definita tenendo conto della necessità di proteggere i gruppi più sensibili, in particolare, secondo la valutazione di EFSA, i neonati e i bambini. La gravidanza e l'allattamento al seno sono i fattori che principalmente contribuiscono all'esposizione dei neonati. La nuova DST – ha spiegato Tanja Schwerdtl, presidente del gruppo di lavoro che ha coadiuvato gli esperti scientifici dell'EFSA sui contaminanti nella catena alimentare (CONTAM) nella redazione del parere sui PFAS - è stata impostata in modo tale da proteggere queste fasce particolarmente vulnerabili dai rischi sulla salute, derivanti da un'esposizione elevata a queste sostanze.
Rischi della popolazione pediatrica, Efsa: bambini piccoli fascia maggiormente esposta
I bambini piccoli ma anche quelli più grandi sono le fasce di popolazione maggiormente esposte, affermano gli scienziati dell'EFSA, e l'esposizione durante la gravidanza e l'allattamento al seno è il principale fattore che contribuisce alla presenza di PFAS nei neonati.
Nello stabilire la DST gli esperti hanno ritenuto che l'effetto più critico per la salute umana sia la diminuita risposta del sistema immunitario alle vaccinazioni. Si tratta di una novità rispetto al precedente parere dell'EFSA del 2018 sui PFAS, che riteneva l'aumento del colesterolo il principale effetto critico.
L'EFSA ha stabilito una nuova soglia di sicurezza per le principali sostanze perfluoroalchiliche, o PFAS, che si accumulano nell’organismo umano. La soglia, una dose settimanale tollerabile di gruppo (DST) di 4,4 nanogrammi per chilogrammo di peso corporeo alla settimana, viene specificata in un parere scientifico sui rischi per la salute umana derivanti dalla presenza di queste sostanze negli alimenti.
Per saperne di più:
Risk to human health related to the presence of perfluoroalkyl substances in food
REGOLAMENTO (UE) 2022/2388 DELLA COMMISSIONE del 7 dicembre 2022
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