Contraffazione, integratori alimentari nel mirino del mercato della falsificazione farmaceutica
L'Istituto superiore di sanità segnala che il mercato della falsificazione farmaceutica interessa integratori alimentari, cosmetici, dispositivi medici
Dall'inizio del 2023 a oggi sono diversi i sequestri che hanno interessato prodotti farmaceutici o sanitari contraffatti, a seguito di operazioni condotte in aeroporti o sul territorio. Di recente, da alcuni interventi della Guardia di Finanza sono stati sequestrati, oltre che farmaci, anche presunti integratori, destinati in particolare all'estero o a canali illegali web. Si tratta di una tendenza del mercato della contraffazione che viene messa in evidenza anche da un articolo recente dell'Iss.
Contraffazione: da operazioni della guardia di finanza sequestri di farmaci e integratori
Quello dei farmaci contraffatti è un fenomeno su cui l'attenzione è alta. I dati dei Nas di fine anno, che hanno fatto un bilancio dell'operazione internazionale Shield III, hanno messo in evidenza, tra aprile e novembre del 2022, il sequestro di medicinali per un valore di 3 milioni di euro, con 9.000 confezioni e circa 362.000 unità (compresse, fiale, iniettabili, polveri). Diverse le indicazioni terapeutiche riscontrate: per lo più, si è trattato di anabolizzanti, antibiotici, antinfiammatori, farmaci per disfunzione erettile e per il trattamento del Covid. Dal parallelo controllo effettuato sull'offerta e la pubblicità illecita di medicinali on line, le indagini dei Carabinieri hanno individuato - ed oscurato - 93 siti internet, con server ubicati all'estero e con dati fittizi dei relativi gestori. A essere proposti, attraverso questo canale, erano farmaci soggetti a obbligo di prescrizione, nonché presunti integratori alimentari che vantavano, indebitamente, le medesime proprietà terapeutiche.
Dall'Iss individuate le nuove frontiere della contraffazione
Proprio a questo ambito fa riferimento un recente approfondimento pubblicato dall'Iss sul numero di gennaio del Notiziario "La falsificazione dei medicinali: evoluzione del fenomeno e attività di contrasto del centro nazionale per il controllo e la valutazione dei farmaci" (Not Ist Super Sanità 2023;36(1):11-14). L'articolo, in particolare, "riassume le tendenze del mercato della falsificazione farmaceutica evidenziando lo spostamento dell'attenzione dai medicinali ad altri prodotti di interesse sanitario (integratori alimentari, cosmetici, dispositivi medici) che vengono addizionati illegalmente con principi attivi farmaceutici o sostanze illegali". In particolare, "dai primi casi rilevati in Italia e in Europa a inizio degli anni duemila, che riguardavano imitazioni di medicinali di origine chimica privi di principio attivo o contenenti principi attivi differenti da quanto dichiarato" si è arrivati "alla diffusione di integratori alimentari illegalmente reclamizzati con specifiche indicazioni - per la potenza sessuale, per dimagrire ecc. - contenenti principi attivi farmaceutici non dichiarati, spesso diffusi attraverso il mercato on line, sexy-shop/negozi etnici/palestre". Molti sequestri hanno rilevato prodotti contenenti "sildenafil o suoi analoghi mai autorizzati, integratori dimagranti contenenti l'anoressizzante sibutramina o il lassativo fenolftaleina, molecole ritirate dal mercato per la loro tossicità.
Successivamente, il mercato illegale si è popolato di nuove tipologie di prodotti di interesse sanitario, in particolare integratori, ma anche cosmetici e dispositivi medici, addizionati con principi attivi farmaceutici, sostanze attive non ancora autorizzate nei farmaci o sostanze vietate per la loro attività nootropica (ad esempio, l'amfetamina o le amfetamino-simili) o per doping". Più di recente, continua la disanima, "la falsificazione ha iniziato a interessare anche i medicinali biologici o biotecnologici, come i vaccini e farmaci ad alto costo a base di anticorpi monoclonali, che portano, in tempi brevi, notevoli guadagni alle organizzazioni criminali. In taluni casi, farmaci autentici a base di anticorpi monoclonali sono stati rubati, diluiti, ri-confezionati e venduti nei Paesi dell'Unione Europea (UE). Un ulteriore aspetto dello stesso fenomeno, come indicato anche dalla Direttiva Europea 2011/62/ UE, è quello della falsificazione relativa all'origine delle materie prime dei farmaci. Tale falsificazione resta difficile da scoprire".
La pandemia ha dato la spinta ai social network come canali di vendita
Alcuni fenomeni, continua l'articolo, "sono poi emersi durante la pandemia con l'affermazione di nuovi canali di vendita: in particolare, i social network hanno assunto un ruolo importante nella domanda di "prodotti" per la cura del COVID-19". In generale, "dalle analisi visuali e chimiche" effettuate in Europa dagli operatori doganali "emergono falsificazioni relative alla composizione e al packaging. Relativamente a quest'ultimo, di fondamentale importanza risulta la standardizzazione e la condivisione dei risultati ottenuti dall'esame visivo e microscopico dell'imballaggio del campione sospetto e di quello autentico (colore, carattere e dimensione del testo, lotto, scadenza, codice a barre) e la coerenza delle informazioni tra il confezionamento primario e secondario. L'ispezione visiva rappresenta il primo passo per individuare un medicinale falsificato". L'articolo ricorda poi che "il Laboratorio Ufficiale di Controllo dei Medicinali (OMCL) dell'Istituto Superiore di Sanità è attivo sulla problematica già da molti anni, sia a livello nazionale che europeo, e ha ospitato a maggio 2022 il Simposio "Combating falsified and other illegal medicines - 4th Symposium for OMCLs: new trends, new frontiers", importante momento di condivisione di informazioni dei Laboratori europei".
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A cura di Redazione Farmacista33
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