Farmaci
24 Luglio 2023 Federfarma ha chiesto una verifica della normativa sull’home delivery di farmaci. Pharmercure: “siamo favorevoli a un intervento regolatorio che ne confermi chiaramente i margini di svolgimento”
«Siamo felici che la segnalazione di Federfarma riporti l’attenzione sul nostro settore e siamo favorevoli ad un intervento regolatorio che, preso atto dell’esigenza dei cittadini di un servizio come il nostro, ne confermi chiaramente i margini di svolgimento»: lo ha dichiarato a Pharmaretail, Maurizio Campia, AD di Pharmercure, commentando la richiesta di verifica della normativa sull’home delivery di farmaci
Un servizio in crescita
Le App di consegna a domicilio dei farmaci, cresciute sia come offerta sia come numero di utenti, durante la pandemia da Covid19, sono uno strumento molto utilizzato: non è un caso che la catena Lloyds Farmacia offra la consegna gratuita, tramite la App, nei mesi di luglio e agosto. È in questo contesto che Federfarma, dopo aver “segnalato l’esistenza di piattaforme on line o di app che svolgono attività̀ di intermediazione tra paziente e farmacie per la consegna a domicilio del farmaco, organizzando anche il trasporto a domicilio” aveva chiesto al Ministero della salute una verifica della normativa.
Uno strumento normativo specifico
In particolare, in un documento condiviso con FOFI e Assofarm, Federfarma aveva avanzato la richiesta di adozione di “strumento normativo specifico che regolamentasse espressamente la fattispecie di consegna a domicilio dei farmaci, in modo da dare certezza giuridica agli operatori e sicurezza ai pazienti”. Infatti, “tali piattaforme o app consentono di richiedere on line, previo pagamento del prezzo/ticket e trasmissione del codice NRE della ricetta, anche la consegna a domicilio di farmaci per i quali è necessaria la ricetta medica”.
Le richieste di Federfarma al Ministero
Nello specifico la richiesta al Ministero della salute è “di verificare sin da subito se l’utilizzo di tali app o piattaforme non sia, per mera ipotesi, una modalità̀ per eludere la normativa sulla vendita dei farmaci a distanza di cui del al d.lgs. n. 219/2006, così come modificato dal d.lgs. n.17/2014, e ulteriormente specificata dalla Circolare del Ministero della salute 10/5/2015, che prevede, tra l’altro, il divieto di vendita on line dei farmaci con prescrizione (art.112 quater, comma 7) la necessità di una autorizzazione regionale (art.112 quater, comma 3), e la presenza del bollino ministeriale sulle pagine del sito web della farmacia che vende farmaci on line (art.112 quater, comma 6)”.
La risposta di Pharmercure
«Riteniamo che la nostra modalità di gestione, sempre attuata con estrema prudenza rispetto alle normative vigenti, sia una best practice del settore e siamo disponibili a qualsiasi dialogo che il Ministero voglia intraprendere in merito». Ha proseguito Campia, nella intervista a Pharmaretail: «la nostra azienda opera nella piena tutela e valorizzazione della figura del farmacista, evitando qualsiasi forma di disintermediazione. Mettiamo in contatto i cittadini con le farmacie partner della zona: l'utente seleziona liberamente la farmacia a cui rivolgersi tra quelle disponibili e può effettuare richieste sui prodotti di cui ha bisogno. Tali richieste vengono ricevute, in maniera sicura, dal farmacista che, dopo aver adempiuto all’obbligo di contattare il cliente, valuta se sussistano tutte le condizioni per la dispensazione. Una volta che la richiesta dell’utente è stata gestita, il nostro corriere, in forza di delega dell’utente stesso, si reca ad acquistare i prodotti in farmacia e successivamente glieli consegna. Il pagamento avviene sempre successivamente alla dispensazione». Pharmercure «gestisce così il servizio di consegna di qualsiasi prodotto acquistabile in farmacia, compresi i farmaci con obbligo di prescrizione (sempre fornita dall’utente)» ha concluso l’AD.
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