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18 Dicembre 2025

E-cig in gravidanza: vaping aumenta il rischio di parto prematuro e basso peso alla nascita

Il vaping durante la gravidanza incrementa il rischio di parto pretermine, basso peso alla nascita e ritardo di crescita fetale, con effetti che possono compromettere la salute neonatale e lo sviluppo a lungo termine del bambino

di Paolo Levantino - Farmacista clinico


E-cig in gravidanza: vaping aumenta il rischio di parto prematuro e basso peso alla nascita

Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Women and Birth, dimostra che l’uso delle sigarette elettroniche in gravidanza è associato a un aumento significativo di complicanze neonatali. L’indagine ha preso in esame i dati di oltre 423.000 donne incinte provenienti da diversi paesi, confrontando i risultati tra quattro gruppi: utilizzatrici di sigarette elettroniche, fumatrici tradizionali, doppie utilizzatrici (che combinavano vaping e fumo di tabacco) e non fumatrici. 

Aumento del rischio di parto prematuro e basso peso alla nascita

I risultati della meta-analisi mostrano che le donne che utilizzano sigarette elettroniche durante la gravidanza presentano un rischio di parto pretermine superiore del 40% rispetto alle non fumatrici, oltre a una maggiore incidenza di basso peso alla nascita (+49%) e di crescita fetale rallentata (+32%), con neonati che pesano meno rispetto ai valori attesi per l’età gestazionale. In termini clinici, ciò significa che, su cento donne non fumatrici, circa otto partoriscono prima della 37ª settimana, mentre tra le utilizzatrici di sigarette elettroniche il numero sale a undici. 

I figli di madri che svapano, inoltre, tendono a nascere con un peso inferiore ai 2.500 grammi, una condizione associata a un rischio più elevato di difficoltà respiratorie, ipoglicemia e disturbi metabolici nei primi giorni di vita. Le donne che combinano poi sigarette elettroniche e fumo tradizionale, le cosiddette “dual users”, risultano poi  le più esposte, con un rischio cumulativo di complicanze ancora più elevato. Sebbene il rischio sembri leggermente inferiore rispetto a quello delle fumatrici di tabacco, lo studio sottolinea che il vaping non rappresenta un’alternativa sicura.  

Effetti biologici e possibili meccanismi

Secondo gli autori, gli effetti osservati sono il risultato dell’azione combinata di diversi fattori tossici. La nicotina, presente nella maggior parte dei liquidi per sigarette elettroniche, attraversa facilmente la placenta e provoca vasocostrizione, riducendo il flusso di sangue e l’apporto di ossigeno al feto, determinando una condizione di ipossia cronica che ostacola la crescita e lo sviluppo intrauterino. 

Tuttavia, il rischio non si limita alla nicotina. I vapori prodotti dalle e-cigarette contengono infatti metalli pesanti (come nichel, cadmio e piombo), aldeidi, solventi organici e sostanze aromatiche artificiali, molte delle quali hanno un noto effetto irritante e ossidante. Questi composti sono in grado di indurre infiammazione cronica, stress ossidativo e alterazioni epigenetiche nelle cellule placentari, compromettendo la capacità della placenta di nutrire il feto e di garantire una corretta vascolarizzazione.

Lo studio riconosce alcuni limiti, legati alla natura osservazionale dei dati e all’uso di questionari auto-riferiti, che possono introdurre bias nel calcolo dell’effettivo consumo di nicotina. Inoltre, non tutti gli studi inclusi hanno distinto tra vaporizzatori contenenti nicotina e dispositivi “nicotine-free”, sebbene questi ultimi rappresentino una minoranza tra le utilizzatrici. Nonostante questi limiti, la consistenza dei risultati ottenuti in contesti geografici e culturali differenti rafforza la solidità delle conclusioni.  La meta-analisi di Vallée e colleghi fornisce quindi una prova chiara e coerente che il vaping durante la gravidanza non è sicuro e comporta un rischio concreto per la salute del nascituro. 

Fonte:

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S187151922500085X?via%3Dihub 

TAG: FUMO, E-CIGARETTE, COMPLICANZE DELLA GRAVIDANZA

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