Ricerca
31 Luglio 2023 Il candidato vaccino a mRna di Moderna, testato in combinazione con il farmaco immunoterapico pembrolizumab di Merck, è nella fase finale di sperimentazione clinica come trattamento adiuvante in pazienti con melanoma resecato ad alto rischio
Entra nella fase finale di sperimentazione clinica il candidato vaccino antimelanoma a mRna di Moderna, V940 (mRna-4157), testato in combinazione con il farmaco immunoterapico pembrolizumab (Keytruda*) di Merck (Msd fuori da Usa e Canada) come trattamento adiuvante in pazienti con melanoma resecato ad alto rischio (stadio IIB-IV). Il reclutamento per il test di fase 3 V940-001 è iniziato, con i primi pazienti arruolati in Australia, annunciano le due aziende americane in una nota. Il trial, randomizzato in doppio cieco, recluterà in tutto il mondo circa 1.089 pazienti in più di 165 centri di oltre 25 Paesi. Valuterà l'efficacia e la sicurezza del vaccino sperimentale a mRna neoantigenico personalizzato V940 associato a immunoterapia, rispetto alla sola immunoterapia. Lo riporta Sanità33.
Avvio dello studio di fase 3 su pazienti con melanoma
«L'avvio dello studio di fase 3 V940-001 è per noi una pietra miliare entusiasmante e importante», dichiara Kyle Holen, Senior Vice President di Moderna e responsabile Sviluppo, terapie e oncologia. «Lavoriamo con i nostri colleghi di Merck e con la comunità dei malati di melanoma per valutare come la terapia neoantigenica individualizzata possa potenzialmente trasformare il trattamento della forma più grave di cancro della pelle».
In base ai risultati dello studio di fase 2b Keynote-942/mRna-4157-P201, le Agenzie del farmaco statunitense (Fda) ed europea (Ema) hanno concesso a V940 più Keytruda rispettivamente la designazione di «terapia rivoluzionaria» e l'accesso all'iter di valutazione prioritaria Prime.
Le aziende, infatti, stanno testando il vaccino su pazienti affetti da melanoma i cui tumori sono stati rimossi chirurgicamente prima di essere trattati con la combinazione farmaco-vaccino o con il solo Keytruda. In particolare, il vaccino è adattato a ciascun paziente per generare cellule T, una parte fondamentale della risposta immunitaria del corpo, sulla base della specifica firma mutazionale di un tumore. Mentre il farmaco di Merck è un cosiddetto inibitore del checkpoint progettato per disabilitare una proteina chiamata morte programmata 1, o PD-1, che aiuta il cancro a eludere il sistema immunitario.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
21/11/2023
Il maggior numero di eventi avversi da farmaci nelle donne rispetto agli uomini potrebbe non essere legato al genere: uno studio valuta l’influenza dei fattori ...
21/11/2023
Nel XIII rapporto annuale del progetto di Sorveglianza Europea del Consumo di Antimicrobici Veterinari (ESVAC) consumo di antibiotici negli animali ha raggiunto...
A cura di Cristoforo Zervos
20/11/2023
Il consiglio Europeo vuole ridurre del 20% il consumo totale di antibiotici entro il 2030, ma i dati Ecdc evidenziano il ritorno dei consumi a livelli pre-pandemia
A cura di Paolo Levantino - Farmacista clinico
20/11/2023
Semaglutide sottocute (2,4 mg dose settimanale) in pazienti con malattia cardiovascolare e sovrappeso o obesità, ma senza diabete, è superiore al placebo nel...
A cura di Cristoforo Zervos
©2023 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)